
Secondo quanto si apprende da alcuni comunicati stampa di OCCAR, l’Italia, nell’ambito del programma U-212 NFS, starebbe già effettuando uno studio di fattibilità per lo sviluppo di un sottomarino per operazioni speciali.
Nel dettaglio, in occasione del Combined Naval Event (CNE) 2025 (tenutosi a Farnborough dal 20 al 22 maggio 2025), il Platform Officer per il programma NFS di OCCAR, Antonio Palomba, ha tenuto una presentazione dal titolo “Near Future Submarine – Programme Update and Future Development.” Nel corso di tale presentazione, come riportato da OCCAR, si è fatto riferimento (a quanto ci risulta per la prima volta) a uno studio di fattibilità per lo sviluppo di un nuovo sottomarino per operazioni speciali (Special Operations Submarine). Tale studio “esplora una piattaforma di medie dimensioni progettata per il trasporto covert e il supporto di Special Operations Task Units (SOTU)”.
L’esistenza di tale studio di fattibilità è stata riportata anche nel comunicato stampa di OCCAR relativo alla firma del 7° emendamento contrattuale del programma U-212 NFS, firmato il 25 giugno (ma pubblicato solo ieri). In tale comunicato vengono aggiunti ulteriori dettagli: si fa infatti riferimento a “progressi nello studio di fattibilità per uno Special Operations Submarine”, che viene inoltre indicato come “incubatore tecnologico” per i futuri NFS.
Sembra dunque che l’Italia, parallelamente all’MLU dei sottomarini U-212A (anch’esso oggetto della presentazione al CNE 2025), stia valutando anche lo sviluppo di un nuovo sottomarino, dedicato appunto alle operazioni speciali, per testare le nuove tecnologie che saranno introdotte poi sugli U-212 NFS.
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