RIVISTA ITALIANA DIFESA
PANTHER, serve davvero il cannone da 130 mm? Considerazioni sul ruolo degli MBT 08/07/2025 | Pietro Batacchi

Una delle caratteristiche che contraddistinguono il nuovo carro da battaglia KF-51 PANTHER di Rheinmetall è senza dubbio la bocca da fuoco da 130 mm, in sviluppo sempre da parte dell'azienda tedesca. Per meglio dire, il carro nasce con questa “possibilità” visto che, quanto meno per ora, i primi 2 clienti, Ungheria e Italia, hanno scelto la tradizionale bocca da fuoco da 120 mm (con canna da 55 calibri), per evidenti questioni di sostenibilità e comunanza logistica, considerato che il 120 mm è il calibro di riferimento NATO. Perchè, dunque, riservare quel margine di crescita del carro alla torretta equipaggiata con il cannone da 130 mm? Cosa porta veramente in più a livello operativo il 130 mm rispetto al 120 mm?

Partiamo con la prima domanda. Cannone e munizionamento da 130 mm sono molto invasivi, sia dal punto di vista dei pesi che dei volumi occupati all’interno del carro. Il 130 mm pesa, per esempio, una tonnellata in più del 120 mm. Sono, dunque, necessari spazi maggiori entro la torretta, il che implica superfici maggiori da proteggere e, di nuovo, maggior peso.

Il tutto, e qui rispondiamo alla seconda domanda, a che pro? A livello operativo, in scenari come quelli attuali, ma anche in scenari futuri e futuribili, il 130 mm non ti offre pressochè nulla rispetto al 120 mm. Il guadagno in termini di portata non è significativo e la maggiore energia sarebbe utile se la minaccia principale dell’MBT fosse un altro MBT - anzi, un altro “super MBT” che oggi probabilmente nemmeno esiste - ma non lo è. Oggi la manovra a contatto è radicalmente cambiata e il campo di battaglia è molto più complesso e profondo. Un carro si deve guardare soprattutto da droni e loitering muntions, ma anche da artiglieria a lungo raggio, specie se abbinata alla correzione dello stesso drone, e missili controcarro di nuova generazione, leggi missili NLOS (Non Line Of Sight), che hanno bracci fino a 20 km e oltre. L’MBT, dunque, deve evolvere verso una piattaforma polivalente, pensata principalmente per il supporto ad una manovra e a dispositivi sempre più diradati sul terreno. Non più dunque l’uso a massa del carro, ma un uso a coppia, nel quale i 2 carri si supportano vicendevolmente, e supportano allo stesso tempo unità di fanteria “piccole”.

In ottica Italian MBT, ovvero PANTHER italiano, dunque, meglio disporre di pesi e volumi per un maggior numero di munizioni, premiando la varietà delle stesse in modo da rispondere ai nuovi scenari operativi, oppure allocare gli spazi per consentire l’integrazione di ulteriori elementi di connettività multidominio - con le altre pedine e con il drone - di autoprotezionen - elettronica (jamming anti-drone) e cinetica-attiva - e di dotazioni in termini di armi a lungo raggio: loitering muntions e missili controcarro NLOS, e pure il 120 mm VULCANO, ideale per l’ingaggio in profondità.

Ulteriori approfondimenti e analisi su RID 8/25.

Seguiteci sui nostri canali TelegramFacebookX e YouTube.


Condividi su:  
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE