RIVISTA ITALIANA DIFESA
Francia, giù le mani dalla PA-NG 08/07/2025 | Michele Cosentino

In Francia , nei giorni scorsi, è trapelata la notizia di un rapporto redatto all’inizio di giugno 2025 da 2 Parlamentari dell’Assemblea Nazionale francese, che analizza diversi programmi di procurement militare inseriti nella Loi de Programmation Militaire tuttora vigente (LPM 2024-2030).

Nello specifico, il rapporto, intitolato “Massa e alta tecnologia: quale equilibrio per l'equipaggiamento militare francese?”, valuta l’attuale ciclo di procurement francese alla luce della necessità di aumentare la massa dello strumento militare transaplino.

Nel rapporto, tra le varie cose, si propone di ritardare la costruzione delle futura portaerei francese, meglio nota PA-NG (Porte Avion-Nouvelle Génération), che dovrebbe iniziare verso la fine dell’anno (la fase di progetto è quasi ultimata). Secondo i 2 Parlamentari, seppur non contestando l’esigenza di nuova portaerei per sostituire la CHARLES DE GAULLE (ritiro previsto nel 2038), il rinvio della costruzione della PA-NG servirebbe a liberare fino a 1 miliardo di euro all’anno per finanziare altre capacità ritenute prioritarie, per esempio la costruzione di 3 fregate multimissione.

La proposta ha provocato una levata di scudi da parte del Capo di Stato Maggiore della Marine Nationale, Ammiraglio Nicolas Vaujour, nonché del Ministro della Difesa, Sébastien Lecornu. In un’audizione parlamentare svoltasi poco dopo la pubblicazione del rapporto, l’Ammiraglio Vaujour ha insistito sull’importanza della PA-NG, e delle portaerei in generale, quale strumento bellico e di diplomazia navale, affermando inoltre che la costruzione della futura portaerei è uno strumento di eccezionale crescita tecnologica e industriale per tutta la Francia e come tale dev’essere preservato, anche in virtù del suo impatto socioeconomico.

Pur avendo auspicato, lo scorso febbraio, la costruzione di ulteriori fregate multimissione, il Ministro Lecornu è stato molto più diretto, opponendosi fermamente alla proposta dei 2 Parlamentari e ciò per diverse ragioni, in primis l’importanza delle portaerei nei futuri conflitti, non solo per assicurare la superiorità aerea sul mare, ma anche per proiettare il potere aereo a terra, un concetto che non può essere estraneo nel pensiero militare francese.

Secondo Lecornu, la costruzione della PA-NG è assolutamente necessaria anche per non perdere capacità industriali e manifatturiere di elevato profilo, quali quelle per esempio connesse alla realizzazione dei 2 reattori nucleari previsti per la nuova portaerei. Lecornu ha infatti ricordato che a questi ultimi si aggiungono i 4 reattori presenti sui sottomarini nucleari lanciamissili balistici in servizio, nonché di futura costruzione, e i 7 imbarcati sui 6 sottomarini nucleari d’attacco classe SUFFREN in linea e in corso di realizzazione, e che si tratta del minimo necessario per mantenere in vita le predette capacità.

Lecornu si è infine soffermato sul tema del personale, ribadendo che non si può sospendere per 4 o 5 anni la formazione di un equipaggio formato da 1.400 militari altamente specializzati e poi ripartire daccapo, perché in tal modo si rischia di perdere importanti professionalità.

Alle considerazioni di Lecornu si può anche aggiungere il fatto che nel 2038, anno di previsto ingresso in linea della PA-NG, la CHARLES DE GAULLE avrà sulle lamiere e sui sistemi imbarcati 37 anni di servizio, certamente non pochi anche alla luce degli impegni operativi passati, attuali e futuri della portaerei.

In sostanza, il tema del PANG continua a suscitare scalpore in Francia: essendo il programma militare transalpino più importante, gli oneri finanziari e tutto ciò che vi è associato rimangono oggetto di un dibattito assai vivace in seno all’opinione pubblica e alla sfera politica, tant’è che soltanto una decisione politica al massimo livello potrà assicurarne la dovuta continuità.

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(Foto: Il modello della PA-NG esposto nello stand di Naval Group durante l’edizione 2024 di Euronaval.)

 

 

 


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