
Il Governo Starmer ha formalizzato la decisione di acquistare uno Squadron di 12 F-35A, che si andranno così ad aggiungere alla flotta di F-35B. La scelta è legata alla capacità nucleare (DCA, Dual Capable Aircraft), visto che questi velivoli, contrariamente agli F-35B, sono certificati per impiegare le bombe atomiche B61-12.
Ricordiamo che le bombe sono statunitensi, e il loro impiego è legato alla “doppia chiave” NATO, così come accade per quelle dislocate in Germania, Italia, Olanda, Belgio e Turchia, mentre in Regno Unito le ultime bombe erano state ritirate dalla base RAF di Marham (nel Norfolk) dal 2008. I nuovi velivoli saranno basati proprio a Marham.
Una doppia linea di F-35 ha dei costi rilevanti, visto che la commonality tra i 2 modelli è molto più limitata di quanto potrebbe sembrare a prima vista. Per contro, il costo unitario di un F-35A è più basso di circa il 20-25% rispetto al F-35B. Il Governo britannico afferma che intende arrivare ad un totale di 138 F-35, senza indicazioni sulla futura ripartizione tra i 2 modelli. Finora ne ha ricevuti 42, mentre i precedenti annunci avevano visto il numero di aerei previsti (per il momento tutti del tipo F-35B) oscillare tra 60 e 80.
La futura disponibilità degli F-35A consentirà una maggiore flessibilità nella deterrenza nucleare dell’Alleanza, mentre la deterrenza nucleare nazionale resterà basata sugli SLBM dei sottomarini, pur se con nuove testate da sviluppare in Gran Bretagna e non più negli Stati Uniti. Le ultime bombe atomiche inglesi WE-177 lanciate da aerei erano state ritirate dal servizio nel 1998.
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