RIVISTA ITALIANA DIFESA
I ramjet nucleari e il progetto PLUTO 25/06/2025 | Mauro Fiorini

A ottobre 2023, nel corso di una conferenza stampa, Vladimir Putin presentò brevemente alcune nuove armi russe in sviluppo. Tra queste vi era il missile BURVESTNIK (SSC-X-9 SKYFALL, secondo la classificazione NATO), un’arma con sistema di propulsione dotato di reattore nucleare.

Una soluzione, quest’ultima, che gli avrebbe garantito capacità e autonomia intercontinentali. Ai test di questo missile si fa risalire un incidente dell'agosto 2019 a Nyonoksa, nei pressi di Arkangelsk, nel nord della Russia europea. Secondo le poche fonti disponibili, ci furono 5 morti tra il personale (militare e civile), alcuni dei quali per assorbimento di radiazioni. La causa pare sia stata un'esplosione avvenuta al lancio, oppure un malfunzionamento che lo avrebbe fatto precipitare in mare (nel qual caso i morti sarebbero legati alle operazioni di recupero dei resti, in acqua, a poca distanza dalla costa). A giudicare dalle foto del BURVESTNIK disponibili, esso non sarebbe dotato di un ramjet (statoreattore) nucleare, come talvolta riportato, almeno a giudicare dalle foto disponibili (anche se ciò non esclude il ricorso ad un reattore nucleare: NdR). Tuttavia, questo incidente ha riportato alla memoria una serie di armi dalle caratteristiche simili.

Energia atomica per il volo

Nel periodo subito successivo alla Seconda Guerra Mondiale l'energia nucleare sembrava in grado risolvere ogni problema di propulsione, dalle navi fino alle automobili, all'insegna di slogan tipo "il nostro amico atomo". Negli Stati Uniti, allora l'unica potenza nucleare, la ricerca in questo campo - sia in ambito civile che militare - era affidata all'Atomic Energy Commission (AEC), creata nel 1946; in quel periodo (1947) l'Aeronautica Militare Statunitense divenne una Forza Armata indipendente (United States Air Force, USAF). I bombardieri tradizionali, unici vettori per armi atomiche del periodo, iniziavano però a essere vulnerabili alle difese aeree nemiche; era stato necessario ricorrere a soluzioni diverse, quindi all'inizio del 1955 erano in esecuzione programmi di sviluppo per bombardieri, come il B-58 HUSTLER o il WS-110A (che diventerà l'XB-70 VALKYRIE da Mach 3), per i missili da crociera SNARK (subsonico) e NAVAHO (da Mach 3), fino al missile balistico intercontinentale (ICBM) ATLAS. A questi si aggiunsero 3 grandi progetti, in parte sovrapposti dal punto amministrativo, dove un reattore nucleare prendeva il posto della tradizionale camera di combustione (e forniva il calore senza, appunto, necessità di una combustione).

L'articolo completo è pubblicato su RID 7/25, disponibile online e in edicola.

(in foto: il Convair NB-36H PEACEMAKER (n/s 51-5712) utilizzato per le prove in volo di un reattore nucleare, accompagnato da un Boeing B-50 SUPERFORTRESS)

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