RIVISTA ITALIANA DIFESA
Operazione MIDNIGHT HAMMER, come l’USAF ha colpito i siti nucleari iraniani 24/06/2025 | Lisa Tomé

In un briefing tenuto la mattina del 22 giugno al Pentagono, il Segretario della Difesa, Pete Hegseth, e il Capo del Joint Chiefs of Staff, Generale Dan Caine, hanno rivelato i dettagli dell'Operazione MIDNIGHT HAMMER, il più grande attacco aereo effettuato da B-2 SPIRIT nella storia degli Stati Uniti (e il secondo per durata), mirato a colpire i 3 siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan.

L’operazione, condotta sotto la direzione del CENTCOM, ha avuto inizio alle 00:01 ET di sabato 21 giugno, quando uno gruppo di B-2 è decollato dalla base aerea di Whiteman (Missouri). Mentre una parte dei B-2, non utilizzati nell’attacco, si è diretta verso ovest in direzione Guam concentrando l’attenzione su di essi, il main strike package, composto dai 7 B-2 SPIRIT (con 2 operatori ciascuno) che hanno poi effettuato l’attacco, si è spostato inosservato verso est. Questa operazione diversiva ha permesso di creare un effetto sorpresa, che si è rivelato uno dei punti di forza dell’Operazione.

Durante il volo di 18 ore verso l’obiettivo, sono stati effettuati molteplici rifornimenti in volo e una volta raggiunta l’area di responsabilità del CENTCOM, alle 17:00 ET, i B-2 si sono integrati con velivoli di scorta e di supporto. Il tutto è stato effettuato mantenendo al minimo le comunicazioni per non rivelare la presenza dei bombardieri. Contemporaneamente (17:00 ET), un sottomarino SSGN dell’US NAVY, con molta probabilità l’USS GEORGIA, dislocato nel Mar Arabico, ha lanciato 30 missili da crociera BGM-109E Block IV TOMAHAWK TLAM contro il sito di Isfahan.

Alle 18.00 ET (01:30 ora locale iraniana), i B-2, scortati da caccia di 4a e 5a Generazione (F-35 e F-22), sono entrati nello spazio aereo iraniano dopo aver sorvolato il Libano, la Siria e l’Iraq. I caccia sono avanzati davanti al resto della formazione, con il compito di pattugliare l’area e identificare in anticipo la presenza di caccia nemici o postazioni di difesa aerea.

Alle 18:40 ET (02:10), il primo B-2 ha sganciato 2 bombe GBU-57A/B Massive Ordnance Penetrator (MOP) contro il sito nucleare di Fordow. Altri 5 B-2 hanno lanciato 10 bombe GBU-57A/B MOP sempre su Fordow, mentre un altro bombardiere ne ha sganciate 2 su Natanz. Tra le 18:40 (2:10) e le 19:05 (2:35) tutti i target sono stati colpiti con successo, con gli attacchi dei TLAM, lanciati 2 ore prima, che hanno raggiunto il sito di Isfahan per ultimi, alla fine degli attacchi effettuati dai B-2. In questo modo, è stato mantenuto l’effetto sorpresa durante tutto il corso dell’Operazione.

Alla luce delle informazioni ad oggi riportate, gli USA non sono a conoscenza di alcun attacco condotto dall’Iran contro i B-2 e i loro caccia di scorta, né all’ingresso né all’uscita dello spazio aereo iraniano. Nessuna difesa aerea iraniana sembra essere intervenuta: non risultano decolli di caccia, né attivazione di sistemi missilistici terra-aria. Secondo quanto riportato da Axios, gli Stati Uniti avrebbero chiesto in precedenza a Israele di colpire le difese aeree lungo il “corridoio” che porta a Fordow, facilitando l’ingresso indisturbato dei B-2.

Alle 19:30 ET (03:00) i B-2 hanno lasciato lo spazio aereo iraniano e sono rientrati direttamente negli Stati Uniti. Dopo 37 ore di volo ininterrotto, hanno fatto ritorno alla base di Whiteman nel pomeriggio del 22 giugno, realizzando la seconda missione più lunga nella storia dell’USAF

L'operazione ha visto l'impiego di oltre 125 aerei, tra B-2, caccia, aerocisterne, e velivoli di supporto. Sono state impiegate oltre 75 munizioni guidate, inclusi 14 MOP, circa 30 TOMAHAWK TLAM, e, presumibilmente, missili antiradar AGM-88 HARM (quindi una trentina).

Il CENTCOM ha effettuato l’operazione con il supporto congiunto di US Strategic Command, Transportation Command, Cyber Command, Space Command, Space Force e European Command.

Sebbene il Battle Damage Assessment (BDA) definitivo sia ancora in corso, nel briefing è stato riferito di “extremely severe damage and destruction” in tutti i 3 siti nucleari colpiti. Le immagini satellitari di Fordow mostrano 6 punti di penetrazione delle GBU-57, dove dovrebbe essere situati i condotti di ventilazione del sito sotterraneo. Vicino ai punti di penetrazione sono ben visibili i detriti causati dalle esplosioni. I tunnel di ingresso al sito erano stati preventivamente riempiti di terra dagli iraniani in preparazione di un possibile attacco. Nei giorni precedenti al raid americano, tra il 19 e il 20 giugno, inoltre, si è registrata un’intensa attività logistica presso l’ingresso del sito, con 16 camion carichi di materiali che hanno operato nell’aerea.

Per quanto riguarda Natanz, dalle immagini satellitari è visibile un buco di ingresso di una MOP nell’area soprastante i locali sotterranei dove dovrebbero essere localizzate le centrifughe.

Immagini satellitari mostrano anche le conseguenze degli attacchi effettuati con TOMAHAWK a Isfahan, che è stata letteralmente obliterata, con gli edifici del principale complesso di conversione dell’uranio che sono stati distrutti, così come 3 delle 4 entrate dei tunnel sotterranei e altri edifici/capannoni.

A livello operativo, la precisione, la sincronizzazione tra le forze statunitensi e tra le capacità tecnologiche impiegate riaffermano la posizione degli USA come potenza militare più avanzata al mondo.

Un'operazione di tale portata, per la sua complessità operativa e i sistemi avanzati impiegati, infatti, poteva essere condotta unicamente dagli USA, l’unico Paese al mondo a disporre di bombe GBU-57A/B MASSIVE ORDNANCE PENETRATOR (MOP), progettate per penetrare decine di metri di terra, sabbia e cemento armato, colpendo efficacemente strutture sotterranee fortemente protette. Questi ordigni possono essere trasportati e impiegati esclusivamente dai B-2 SPIRIT velivoli stealth in dotazione soltanto all'USAF. Sebbene, come affermato in precedenza, non sappiamo ancora i danni effettivi del sito di Fordow, l’operazione sembra essere stata un successo.

La capacità del B-2 Strike Group di arrivare inosservato nell’area operativa del CENTCOM e di entrare nello spazio aereo iraniano senza essere rilevato dalle difese aeree evidenzia la superiorità operativa e le capacità delle Forze americane, che sono state in grado di svolgere un ottimo lavoro di coordinamento, con comunicazioni al minimo, mantenendo l’effetto sorpresa durante l’intera durata dell’operazione.

Inoltre si tratta di un’operazione che ha richiesto una grande preparazione logistica da parte del CENTCOM, in grado di mobilitare contemporaneamente oltre 125 aerei con il supporto di 6 Comandi. Al momento, gli USA risultano l’unico Paese al mondo che è stato in grado di svolgere un’operazione ininterrotta, senza soste intermedie, di 37 ore, proiettando la propria potenza militare per oltre 13.000 km.

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