RIVISTA ITALIANA DIFESA
Gli USA attaccano i siti nucleari iraniani. 22/06/2025 | Andrea Mottola

Con un messaggio diretto sulla piattaforma social Truth, il Presidente americano Trump ha confermato l’avvenuto bombardamento dei 3 siti nucleari iraniani di Fordow, Isfahan (sede di impianti di conversione dell'uranio e di fabbricazione del combustibile) e Natanz e il rientro in sicurezza dei bombardieri coinvolti. Sebbene non sia specificato, è molto probabile che il raid sia stato effettuato da 6 bombardieri B-2 SPIRIT (2 dedicati ad ogni sito), almeno 4 dei quali - quelli destinati a colpire Fordow e il nuovo sito di Natanz all’interno del Monte Kolang Gaz La - armati con una coppia di bombe ad elevata penetrazione GBU-57/B che, teoricamente, dovrebbero essere in grado di danneggiare le strutture sotterranee, destinate all’arricchimento dell’uranio e alle annesse centrifughe, protette da almeno 80 m di diversi strati di cemento armato, roccia, sabbia e potenzialmente altri materiali. la penetrazione ottenibile varia notevolmente a seconda del materiale che ricopre ciascun bersaglio. Un'arma in grado di penetrare attraverso decine di metri di terra o sabbia compatta può penetrare solo pochi metri di cemento armato standard per costruzioni civili, e ancor meno di cemento armato ad alta densità. Anche la disposizione planimetrica delle strutture (stanze collegate da corridoi lunghi e stretti o unica grande caverna con singolo corridoio) risulta fondamentale per valutare il punto di impatto designato dell'arma, il carico esplosivo e i requisiti di detonazione per causare danni critici. Una tale protezione richiederebbe, verosimilmente, più impatti multipli nello stesso punto per ottenere una buona probabilità di penetrazione, anche con le GBU-57/B, il che spiega perché probabilmente i B-2 destinati a Fordow e al nuovo sito di Natanz potrebbero essere stati armati ciascuno con una coppia di ordigni.

 

Gli aerei dovrebbero essere arrivati direttamente dagli USA dopo 2/3 rifornimenti in volo,senza transitare, quindi, sulla base di Diego Garcia nell’Oceano Indiano. Durante il raid i B-2 sono stati scortati e supportati da F-22A ed F-35A dell’USAF e da F-35I israeliani, impiegati per sopprimere le restanti difese aeree poste a protezione dei siti.

 

Chiaramente nelle prossime 24 ore (anche meno) si potrà analizzare più approfonditamente l’efficacia degli attacchi sui diversi siti, una volta che verranno rese disponibili le prime immagini satellitari.


Condividi su:  
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE