RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ancora missili balistici iraniani su Israele 19/06/2025 | TOMMASO MASSA

Questa mattina, poco dopo le 06:00 italiane, l’Iran ha lanciato una nuova ondata di missili balistici, almeno una trentina, contro Israele. Secondo fonti israeliane, almeno 7 missili hanno impattato in diverse aree del Paese.

Diversi vettori erano diretti contro Tel Aviv, la maggior parte dei quali intercettati dalla difesa aerea (che ha lanciato oltre 20 missili intercettori). Alcuni missili sono però andati a bersaglio nell’aerea urbana della capitale, in particolare a Bat Yam, Ramat Gan (nella zona dei grattacieli) e Holon (e sembrerebbe pure a Petah Tikva).

Il raid era diretto anche su Beer Sheva, dove un missile ha centrato il complesso ospedaliero di Soroka, uno dei principali ospedali dove vengono portati i soldati israeliani feriti a Gaza. È probabile che l’obiettivo fosse in realtà un altro, ovvero le strutture del Comando C4I delle IDF, situato nel Ben-Gurion Advanced Technologies Park. Nell’area dell’ospedale sono inoltre presenti la Ben Gurion University, una serie di complessi high-tech e strutture di formazione delle IDF nei settori ICT e Cyber. 

Infine, almeno un missile avrebbe colpito nell’area di Haifa, ma al momento non è chiaro cosa sia stato bersagliato. Un video mostra un missile che sembra colpire qualcosa in mare davanti alla città.

Secondo le autorità israeliane, è possibile che almeno uno dei missili lanciati fosse equipaggiato con testate multiple indipendenti (MIRV, Multiple Independently targetable Reentry Vehicles) o con testata cluster (quest'ultima opzione più probabile).

Nell’attacco di stamattina la difesa aerea israeliana è apparsa in difficoltà, in particolare a Tel Aviv dove è stato impiegato anche il sistema IRON DOME nel tentativo di intercettare i missili nella loro fase terminale. Secondo i numeri forniti dalle IDF, prima dell’ultimo raid l’Iran aveva lanciato oltre 400 missili balistici (ora si è quindi superata quota 430). Questo significa che la difesa aerea israeliana deve aver impiegato oltre 900 missili contraerei tra ARROW-3, THAAD e DAVID SLING, più un elevato numero di intercettori TAMIR del sistema IRON DOME. Di conseguenza, come scrivevamo ieri, qualche dubbio sulla quantità delle scorte comincia ad emergere.

Venendo invece alle operazioni israeliane sull’Iran, che proseguono a un ritmo sostenuto, questa notte una cinquantina di caccia dell’IAF hanno lanciato un centinaio di ordigni contro diversi obiettivi. A Natanz è stato nuovamente bersagliato l’impianto nucleare, mentre questa mattina è stato attaccato il reattore ad acqua pesante di Arak (non in funzione), con almeno 3 esplosioni registrate, dopo che l’Aeronautica Israeliana aveva invitato a lasciare la zona. Colpita nuovamente la base aerea di Fath a Karaji (ovest di Teheran), principale infrastruttura dell'Aviazione dell'Esercito IRGC, e altri obiettivi a Tehran tra cui siti per la produzione di missili.

Sopra: l'esplosione di un missile nel centro di Tel Aviv. Sotto: l'attacco dell'IAF all'impianto di ARAK.)

(Foto di apertura: il complesso ospedaliero di Soroka dopo essere stato colpito da un missile balistico)

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