Sebbene nella guerra tra Israele e Iran scoppiata il 13 giugno, l’attenzione sia fortemente focalizzata sulle azioni aero-missilistiche, nei giorni scorsi l’impiego dei sistemi difensivi delle 4 fiammanti corvette tipo SA’AR-6 israeliane, costruite dalla tedesca TKMS e consegnate tra 2021 e 2023, ha acceso un riflettore anche sul fronte marittimo. La capoclasse MAGEN ha infatti impiegato a più riprese il suo sistema difensivo, denominato BARAK-MAGEN, per abbattere una prima salva di 8 droni, lanciati dall’Iran in risposta ai primi raid israeliani. Abbattimenti poi ripetutisi anche per mano delle altre unità della classe, tutte inquadrate nello Squadron SHAYETET-3 di base ad Haifa, con almeno 25 bersagli abbattuti: soprattutto droni, mentre non si hanno conferme di missili intercettati, anche se potrebbe essere accaduto nel settore proprio di Haifa. Droni che d’altra parte sono stati centrati anche grazie al più economico sistema C-DOME, versione navale dell’ormai famoso IRON DOME, che però era già stato impiegato dall’aprile 2024 per neutralizzare diversi UAV lanciati dagli Houthi in Mar Rosso. Il BARAK-MAGEN è invece un sistema tarato per ingaggiare anche sofisticati missili da crociera, antinave e balistici, ed è la versione navalizzata del BARAK-MX sviluppato da Israel Aerospace Industries (IAI). Si tratta di un intercettore LRAD basato sul missile BARAK-8ER, lanciato da VLS a 32 celle, con portata sino a 150 km, e capace di ingaggiare il bersaglio a un’altitudine massima di 30.000 metri, con sistema di guida inerziale e GPS. E’ associato a un potente radar multifunzione EL/M-2248 MF-STAR, tipo AESA in banda S, con antenna planare a 4 facce. Sempre relativamente al fronte marittimo, non si hanno notizie di attacchi israeliani alle unità navali iraniane, sebbene nei giorni scorsi siano circolate immagini relativi al riposizionamento di fregate e corvette dal porto di Bandar Abbas, poi centrato dai jet di Tel Aviv.