
Quando la Royal Navy ha introdotto per la prima volta il concetto di Navy Persistent Operational Deployment System (NavyPODS) – una famiglia di moduli-container pensati per fornire capacità operative rapidamente dispiegabili, sia a bordo di navi sia a terra – era già inclusa l’idea di un sistema per lo stoccaggio e il lancio di UAV e loitering munition in configurazione containerizzata.
Tra le prime cinque configurazioni concepite in tale contesto, figurava lo “STRIKE” POD, sviluppato inizialmente attraverso il prototipo Q003. A questo si è affiancato il prototipo Q004, descritto come una variante più generica per l’impiego di sistemi UAV.
All’epoca vennero fornite solo grafiche molto preliminari, che ci danno solo un'idea vaga di come sarebbero configurati internamente i prototipi Q003 e Q004. Per il Q003, il container doveva dedicare parte dello spazio a una stazione comando e controllo (C2) e il resto a magazzino e a un lanciatore per i droni.
Il Q004 era ancora più simile al sistema che l'Ucraina ha utilizzato per il suo attacco all'interno della Russia, a parte il fatto che le rastrelliere di droni potevano sfruttare l'intera altezza del contenitore invecedelsolo doppio fondo nel tetto, quest’ultimo studiato appositamente per passare indenni attraverso possibili ispezioni lungo le strade (per la stessa ragione sono state utilizzate abitazioni prefabbricate e non container cargo, così da poter celare più facilmente eventuali cablaggi e sistemi elettrici).
Il 4 giugno scorso, IntrepidMinds ha deciso di rilasciare un'immagine del suo dimostratore, insieme a informazioni molto limitate e a un piccolo e criptico scherno alla Russia, che non farà che aumentare l'ossessione di Mosca riguardo al coinvolgimento di "spie" britanniche nella maggior parte delle audaci azioni dell'Ucraina.
L'articolo completo, con tutti i dettagli sul POD PHOENIX di IntrepidMinds e sul prgramma, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 29/25 in uscita oggi.
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