
Nei mesi scorsi ci sono stati ripetuti rapporti non ufficiali (diversi, va detto, poi prontamente smontati da una più accurata analisi) di impieghi di armi laser da parte di Israele per abbattere razzi o droni di Hamas o Hezbollah. Ora, però, è arrivato l’annuncio ufficiale, rilasciato congiuntamente dal Directorate of Defense Research & Development (DDR&D/MAFAT) del Ministero della Difesa Israeliano, da Rafael Advanced Defense Systems e dalla Aeronautica Israeliana.
I primi sistemi laser prototipici prodotti da Rafael sono stati effettivamente schierati operativamente e hanno intercettato con successo un numero imprecisato di bersagli. La dichiarazione in inglese usa il termine “scores”, che tradotto in modo letterale implicherebbe che parliamo di decine di minacce. Secondo Daniel Gold, a capo del DDR&D, “diversi” sistemi laser sono stati schierati poco dopo l’inizio del conflitto, nell’ottobre del 2023, e le intercettazioni sono state “oltre 40”.
Il video rilasciato a corredo dell’annuncio, ampiamente censurato per nascondere dettagli sensibili del sistema e del suo centro di comando e controllo, mostra chiaramente l’abbattimento di un drone ostile con il laser che ne brucia progressivamente un’ala fino a provocare una vite incontrollabile. Il video mostra il drone già danneggiato e già parzialmente in fiamme: entro circa 4 secondi il fuoco si espande ulteriormente e il drone perde il controllo, con l’ala danneggiata che si spezza definitivamente poco dopo.
Secondo il comunicato ufficiale, queste intercettazioni sono il coronamento di decenni di ricerca e sviluppo congiunto di DDR&D e Rafael.
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