
Il Belgio si prepara ad una sostanziosa espansione delle proprie capacità militari, in vista delle richieste della NATO per maggiori investimenti e per la messa a disposizione di più unità e capacità operative per la difesa comune.
In tal senso, il Ministro della Difesa belga, Theo Francken, ha dichiarato ad aprile che nei prossimi 5 anni Bruxelles prevede di investire oltre 20 miliardi di euro nel comparto Difesa. Le priorità identificate sono il programma F-35, il rafforzamento della difesa aerea, il potenziamento delle capacità nel campo dei sistemi a pilotaggio remoto, l’approvvigionamento di munizionamento e il potenziamento della flotta ASW.
Per ciò che concerne il programma F-35, nello specifico, i piani prevedono l’acquisizione di 21 caccia nella variante A aggiuntivi, che porteranno la flotta a 55 unità rispetto alle originarie 34. Questa è una buona notizia per l’Alleanza, e in modo particolare per l’Italia, visto che si prevede che i jet vengano assemblati presso la FACO di Cameri, come anticipato da RID ad aprile di quest’anno.
Tra le iniziative più rilevanti, poi, spiccano il ritorno a una capacità di difesa aerea basata a terra - che era stata sostanzialmente smantellata negli anni '2000 - con un ordine di 10 batterie NASAMS, l'espansione del programma relativo agli MQ-9B SKYGUARDIAN di General Atomics (con il personale già in addestramento nel Regno Unito) e l'incremento della componente navale antrisommergibile, con l'aquisto di una nuova fregata ASW sviluppata nell'ambito di un programma congiunto fra Belgio e Paesi Bassi.
Tutti i dettagli sui programmi di acquisizione portati avanti da Bruxelles saranno pubblicati nell'analisi completa su Risk&Strategy WEEKLY 19/25, in uscita domani.
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