RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il punto sull’attacco ucraino all’Aviazione Strategica russa 03/06/2025 | TOMMASO MASSA

A 2 giorni di distanza dall’incredibile operazione ucraina con droni FPV contro le basi dell’Aviazione Strategica russa siamo in grado di sostanzialmente confermare quanto scritto a ridosso dell’attacco. Delle 5 basi attaccate, possiamo affermare al momento che solo a Olenya (Oblast di Murmansk) e a Belaya (Oblast di Irkutsk) sono stati effettivamente colpiti velivoli russi.

Incrociando le informazioni dai video degli FPV e dalle immagini satellitari uscite nei giorni scorsi possiamo constatare che i velivoli distrutti o gravemente danneggiati sono 12: 8 a Belaya (3 bombardieri Tu-95 distrutti e 1 danneggiato, e 4 bombardieri Tu-22M3 distrutti) e 4 a Olenya (3 bombardieri Tu-95 e un cargo An-12 distrutti).

Non escludiamo, ovviamente, che nuove immagini a maggiore risoluzione possano rivelare ulteriori velivoli danneggiati/distrutti. Nelle basi di Severny (Oblast di Ivanovo), Dyagilevo(Oblast di Riazan) e Ukrainka (Oblast di Amur) non si sono invece registrati danni ad alcun velivolo, almeno secondo le informazioni e le immagini disponibili al momento in cui scriviamo. Diversamente da quanto riportato da alcuni canali telegram/X, infatti, l’A-50 AWACS che viene indicato come distrutto presso la base di Severny è con ogni probabilità in realtà l’Il-76 che si è schiantato a marzo 2024 nei pressi della base, e che era visibile nelle immagini satellitari precedenti all’attacco. Per quanto riguarda invece la base di Dyagilevo, le immagini satellitari non rivelano alcun danno. Infine, l’attacco alla base di Ukrainka,come indicato già domenica, non sembra essere neanche partito, con il camion che trasportava i droni che è esploso prima che essi potessero decollare.

Sebbene i numeri siano ben lontani dai 40 velivoli colpiti dichiarati da Kiev, si tratta comunque di un durissimo colpo per la flotta di bombardieri strategici russi: basti pensare che al momento risultano operativi tra i 35 e i 38 Tu-95, ed è dunque stata messa fuori uso il 18/20% della flotta di tali bombardieri. Inoltre, i velivoli operativi sono stati impiegati a ritmi elevati in questi 3 anni di guerra, e le cellule sono dunque parecchio usurate: con la perdita dei velivoli summenzionati i bombardieri rimasti subiranno un attrito ancora superiore. Ricordiamo che i Tu-95, entrati in servizio tra l’83 e il ‘91, non sono più in produzione, e non sarà dunque possibile ripianare le predite. La situazione dei Tu-22M3 è sicuramente meno grave di quella dei Tu-95: la flotta è infatti composta da circa 60 velivoli (più una 50 in riserva permanente), ma solo 45 sarebbero effettivamente operativi ed è dunque stato distrutto il 9% della flotta.

Per quanto riguarda invece la tanto attesa risposta russa, per il momento Mosca si è “limitata” a lanciare oltre 200 droni GERAN-2 (altri 470 erano stati lanciati prima dell'attacco ucraino, nella notte tra sabato e domenica, in quello che è probabilmante il più grande attacco con droni dall'inizio della Guerra), circa 130 dei quali intercettati secondo i numeri dell’Aeronautica Ucraina, e quasi una decina di missili balistici ISKANDER (contro gli Oblast orientali di Kharkiv, Sumy e Donetsk), mentre nella giornata di oggi un missile KINZHAL avrebbe colpito un obiettivo a Mykolaiv.

+++ Secondo notizie dell'ultima ora, l'SBU sarebbe in procinto di rilasciare un nuovo video dell'attacco, nel quale, secondo fonti ucraine, si vedrebbe la distruzione di alcuni A-50 e Tu-22M3. Vi terremo aggiornati! +++

Seguiteci sui nostri canali TelegramFacebookX e YouTube.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE