RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Pearl Harbor russa: colpite le basi dell'Aviazione Strategica con droni FPV 01/06/2025 | Tommaso Massa

Questa mattina gli Ucraini hanno attaccato le principali basi dell'Aviazione Strategica russa con droni FPV lanciati da dentro il territorio russo.

Si tratta di un'operazione incredibile, che non ha probabilmente eguali nella storia, e che richiama per pianificazione, sofisticazione e preparazione logistica l'operazione israeliana dei cercapersone. Un attacco a sorpresa e uno shock per i Russi che ricorda Pearl Harbor.

Ma veniamo ai dettagli dell'operazione SPIDER WEB (così è stata denominata dai servizi ucraini). Per quanto siamo riusciti a ricostruire fin'ora (il flusso di informazioni è costante e stanno uscendo nuovi dettagli nel momento in cui scriviamo), le basi colpite sono almeno 4: Olenya (Oblast di Murmansk), Belaya (Oblast di Irkutsk), Severny (Oblast di Ivanovo) e Diaghilev (Oblast di Riazan). Delle prime 2 abbiamo maggiori informazioni: dai video sembra siano stati colpiti almeno 6 Tu-95M (5 a Olenya e 1 a Belaya), 4 Tu-22M3 e 1 An-12. Si tratta di numeri parziali che potrebbero aumentare nelle prossime ore, basti pensare che sulle 2 basi erano schierati in totale nei giorni scorsi 17 Tu-95M, una sessantina di Tu-22M3, circa 30 Mig-31 e una decina di velivoli da trasporto (An-26 e An-12).

La cosa più incredibile è come è stata condotta l'operazione: circa 100 droni FPV sono decollati da dei doppifondi nel tetto di container trasportati da autocarri nei pressi delle basi aeree; per il loro controllo e per la trasmissione delle immagini sembra sia stata utilizzata la rete telefonica russa, mentre per riconoscere e colpire i bersagli sono stati impiegati  algoritmi di intelligenza artificiale, con gli FPV che hanno dunque agito in totale autonomia (anche perché guidare direttamente un numero così elevato di droni all'interno del territorio russo sarebbe risultato piuttosto complicato). Ricordiamo che gli Ucraini investono ormai da oltre un anno in sistemi di guida a base IA per i droni per resistere al jamming russo e hanno dunque un ottimo expertise nel settore (anche grazie al supporto statunitense). Al momento resta da chiarire come tali container carichi di FPV siano entrati in territorio russo. Non è da escludere che gli stessi droni siano stati prodotti e assemblati direttamente in Russia; incrociando alcune fonti, è emerso infatti che i sistemi potrebbero essere stati fabbricati in un magazzino nell’Oblast di Celjabinsk, al confine con il Kazakistan.

Dalle immagini sembra che ogni container contenesse circa una ventina di droni, e sarebbero dunque stati impiegati almeno 5 autocarri (uno per base). I camion, dopo aver rilasciato gli sciami di droni sono stati fatti esplodere con un meccanismo di autodistruzione. I servizi ucraini hanno rivendicato l'attacco e hanno dichiarato di aver colpito oltre 40 velivoli, mentre la pianificazione dell'operazione sarebbe andata avanti per oltre 1 anno e mezzo.

Quest'operazione cambia completamente l'equazione della guerra, e manda un messaggio chiaro anche ai Paesi occidentali: con un elevato numero di sistemi a basso costo e una pianificazione esemplare si possono condurre attacchi asimmetrici devastanti, contro i quali neanche un Paese come la Russia, impegnato in questa guerra da oltre 3 anni, sembra essere attrezzato a difendersi.

Vedremo ora quale sarà la risposta di Mosca, che potrebbe già nelle prossime ore lanciare massicci attacchi di droni e missili contro l'Ucraina (al momento in cui scriviamo è stato dichiarato l’allarme aereo in tutta l’Ucraina orientale). Non escludiamo inoltre una possibile risposta "strategica" con missili balistici a medio/lungo raggio con capacità nucleare, ma armati con testate convenzionali, come fatto in passato con il missile ORESHNIK.

Dalle ultime informazioni sembra che ci fosse un quinto obiettivo, la base aerea di Ukrainka (Oblast di Amur), ma il camion sarebbe esploso prima di lanciare i droni. Inoltre, non è chiaro se sia stata attaccata anche la base di Engels, dalla quale, secondo fonti russe, sarebbero decollati tutti gli aerei in via preventiva per sfuggire all'attacco, ma al momento non siamo in grado di verificare.

Seguiranno aggiornamenti.


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