RIVISTA ITALIANA DIFESA
TAURUS all'Ucraina, ci siamo? 27/05/2025 | Pietro Batacchi

Il Cancelliere tedesco Merz sembra aver deciso: il missile aria-superficie a lungo raggio TAURUS potrebbe essere fornito all’Ucraina. Il condizionale è ancora d’obbligo: l’ufficialità non c’è e poi non dimentichiamo lo scoglio parlamentare. La Germania non è la Francia o il Regno Unito: in Germania, il Parlamento esercita tradizionalmente un rigoroso controllo sulle scelte in materia di difesa, mentre pure la maggioranza che sostiene Merz è quella che è. L’abbiamo visto al momento dell’insediamento, quando alla prima votazione erano stati fatti mancare i voti necessari per far raggiungere la maggioranza assoluta al neo Cancelliere: un messaggio politico molto chiaro.

E poi ci sono le questioni tecniche. Il TAURUS va integrato sui caccia dell'Aeronautica Ucraina. Con il similare STORM SHADOW/SCALP-EG franco-britannico è stato fatto, anche rapidamente, optando per una cosiddetta “integrazione austera”. Il TAURUS potrebbe essere fornito in un centinaio di esemplari, delle versioni meno recenti, e installato sulla quindicina di Su-27 rimasti e sui 5-6 MIRAGE-2000 già consegnati (mentre la sorte “numerica” dei Su-24 non è chiara essendo diversi esemplari stati distrutti dai Russi). Ma, appunto, i Tedeschi non sono gli Inglesi e i Francesi. Non hanno esperienza operativa ed in tutto il trentennio post Guerra Fredda non hanno fatto francamente nulla di rilevante nei teatri. Ecco perché, al di là delle dichiarazioni del loquace Cancelliere, la riuscita di questa operazione dipende dal supporto di Francia e UK, dai loro tecnici e dalla loro capacità di pianificazione di missioni complesse come quelle che prevedono l’uso di tali tipo di armi. Posto che, anche qui, senza l’intelligence e i satelliti americani, STORM SHADOW e/o TAURUS servono a poco, o non partono neppure.

Detto questo, il TAURUS in mano ucraina sarebbe una grave minaccia per i Russi (che non a caso stanno alzando il tono contro Berlino). Si tratta di un’arma a lungo raggio, ben più di 500 km, con profilo marcatamente stealth e con un sistema di guida multimodale che unisce INS/GPS e un sistema di riconoscimento/inseguimento del profilo del terreno, per la fase di crociera, ad un seeker IIR, per la fase terminale e l'ingaggio di precisione del bersaglio. Il missile può così operare anche in assenza di GPS o con GPS negato/disturbato. La testata è la formidabile MEPHISTO da oltre 480 kg: si tratta di una testata in tandem, con precursore/penetratore e corpo principale, la cui esplosione viene assicurata da una spoletta temporizzata. Il TAURUS sarebbe, dunque, ideale per colpire bunker e strutture di comando indurite. Un ultimo elemento, non meno rilevante... per l’operazione occorre il via libera americano: il missile ha componentistica statunitense, a cominciare dal motore turbofan della Williams.

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