RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ucraina, guerra dei droni: migliora l’efficacia dei droni russi 27/05/2025 | Lisa Tomé

Nelle notti del 23, 24 e 25 maggio 2025, la Russia ha effettuato 3 grandi attacchi aerei combinati, lanciando, secondo i dati riportati dall’Aeronautica Militare Ucraina, un totale di 23 missili balistici, 64 missili da crociera e 903 droni kamikaze contro infrastrutture civili e militari in Ucraina, principalmente nelle regioni di Kiev (in foto) e Odessa (ma anche a Kharkiv, Sumy, Vinnytsia, e Starokostiantyniv). Solo nella notte tra il 25 e il 26 maggio, sono stati impiegati 355 droni, in quello che, con molta probabilità, rappresenta il più grande attacco con droni dall’inizio del conflitto.

Le difese aeree ucraine hanno intercettato 500 droni di tipo SHAHED, mentre altri 299 droni sono scomparsi dai radar. In totale, sempre secondo i numeri comunicati dall’Aeronautica Militare Ucraina, 104 droni hanno effettivamente colpito i target ucraini. Sebbene molti UAV siano stati abbattuti o persi, bisogna ricordare che la strategia russa è quella di saturare le difese aeree ucraine. A tal fine viene impiegato uno sciame composto in larga parte da droni esca, anche privi di testate, per sovraccaricare le difese aeree nemiche, mentre solo una parte è costituita da droni kamikaze destinati a colpire l’obiettivo.

A far riflettere è l’andamento degli attacchi dei droni russi in Ucraina negli ultimi mesi. A febbraio e marzo vi è stato un incremento sostanziale nell’utilizzo di droni. In particolare, secondo l’Aeronautica Militare Ucraina, a febbraio ne sono stati lanciati 3.097 e a marzo 4.196. Questa tendenza è precipitata inaspettatamente ad aprile 2025, che ha registrato “solo” 2.357 lanci di GERAN-2 (SHAHED-136).

Nel mese in corso, invece, il numero di droni impiegati è di nuovo aumentato, ritornando ai livelli di febbraio e marzo. Secondo i dati riportati dall’Aeronautica Militare Ucraina, fino al 26 maggio sono stati lanciati 3.568 droni, con un tasso di intercettazione dell’84%.

Maggio segna sicuramente un periodo di forte pressione russa sull’Ucraina. Gli attacchi di questo fine settimana, infatti, sono stati preceduti da un altro grande attacco avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 maggio, in cui le forze russe hanno lanciato 273 droni kamikaze. A differenza della scorsa settimana, però, la Russia ha aumentato, in questo caso, l’intensità degli attacchi, impiegando non solo un numero elevato di droni (principalmente per saturare le difese aeree ucraine), ma anche missili balistici e da crociera. Questo dimostra come la Russia sia ritornata ad attaccare in maniera massiccia l’Ucraina e come l’inaspettata tendenza di aprile potrebbe essere semplicemente dovuta ad una temporanea riduzione scorte, all’accumulo di droni per attacchi successivi, e/o all’implementazione di nuove tecnologie e tattiche per migliorare l’efficacia dei droni. Ad aprile, infatti, nonostante il minor numero di droni lanciati, sono stati colpiti 379 obiettivi, contro i 377 di marzo.

Questa maggiore efficacia potrebbe essere dovuta alle diverse modifiche che sono state apportate ai GERAN-2 nell’ultimo anno. Al fine di incrementare le capacità e la letalità dei GERAN-2, come già riportato da RID, sono state migliorate le teste in guerra, che ora possono contenere fino a 90 kg di esplosivo, e sono state introdotte delle modifiche al sistema di guida, per aumentare la resistenza al jamming e allo spoofing. Inoltre, gli SHAHED più recenti (GERAN-3) dispongono di un nuovo motore turbogetto, Tolou-10/13, che consente al drone di volare più velocemente, circa a 400 km/h (rispetto ai 200 km/h delle versioni a elica), e a quote maggiori.

A migliorare le capacità del GERAN-2 non sono solo le modifiche apportate, ma anche le modalità di impiego. Il drone, infatti, viene fatto volare specialmente a bassa quota (anche a 100 m), rendendone più difficile la rilevazione da parte delle difese aeree ucraine. Inoltre, mentre in precedenza i droni seguivano delle rotte prestabilite e familiari, adesso, grazie all’aggiunta di video camere al GERAN-2, gli operatori riescono ad effettuare delle manovre evasive immediate per evitare i riflettori che le forze ucraine usano per individuarli durante la notte.

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