RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuove Loitering Munition da MBDA 26/05/2025 | Paolo Valpolini

Alla conferenza stampa di metà marzo, Eric Béranger, l’Amministratore Delegato di MBDA, aveva evidenziato come le richieste dei Governi avessero portato la società a dover sviluppare programmi diversi nel settore delle armi a energia diretta, leggi laser, erigendo delle “muraglie cinesi” fra i diversi gruppi di lavoro per rispettare le esigenze di riservatezza. “Siamo attivi nei diversi programmi,” aveva dichiarato, “e quando le autorità nazionali decideranno infine di cooperare, MBDA sarà sicuramente un facilitatore per far convergere i diversi programmi.”

Anche se non in modo così eclatante, anche nel settore delle Loitering Munition si sta verificando una situazione simile.

A oggi sono 5 le Loitering Munition sviluppate o in fase di sviluppo da parte di MBDA, alcune con caratteristiche abbastanza simili, altre con raggi d’azione diversi. Di alcune abbiamo già accennato in articoli e notizie recenti; la DIAMOND SHAPED svelata a IDEX nello scorso mese di febbraio, e le 2 ancora “innominate” mostrate all’esercitazione VOLPE BIANCA a metà marzo. A SOFINS, la mostra dedicata alle Forze Speciali tenutasi nei pressi di Bordeaux ai primi di aprile, MBDA ha pure svelato 2 progetti derivati da altrettanti programmi lanciati dalla DGA francese.

MBDA tiene a sottolineare come una Loitering Munition sia cosa ben diversa da un FPV, acronimo di First Person View, nome dato a un drone, il più sovente di origine commerciale, cui viene fissata una carica bellica, solitamente una testata di RPG o una bomba da mortaio, che si lancia su un obiettivo guidato a distanza da un operatore (tramite le immagini trasmesse dalla telecamera di bordo, come se l’operatore fosse a bordo, da qui il nome “First Person View”), sia via radiofrequenza sia, per evitare i disturbi avversari, via fibra ottica. In una Loitering Munition, il gruppo missilistico europeo mira ad ottimizzare le tecnologie provenienti dal mondo dei missili, in particolare le componenti guida e letalità, e quelle provenienti dall’universo dei droni, queste fornite da partner esterni, solitamente piccole e medie imprese. E sulla parola partner MBDA insiste particolarmente, sottolineando come non si tratti di subfornitori ma di aziende che partecipano al progetto a pieno titolo.

L'articolo completo è pubblicato su RID 6/25, disponibile online e in edicola.

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