
Fino ad oggi, il settore degli aerei da trasporto militare, analogamente a quello degli aerorifornitori, ha adottato configurazioni aerodinamiche ben collaudate e senz’altro soddisfacenti rispetto ai requisiti operativi richiesti.
Rispetto al passato, la contrapposizione tra le grandi potenze mondiali è destinata ad avvenire soprattutto in Indopacifico, un’area geografica di grande estensione (precedentemente poco importante), cosa che sta portando cambiamenti profondi in questo settore. Per esempio, oggi, nel campo dei velivoli, si sta assegnando sempre più importanza alle esigenze di autonomia/raggio d’azione, caratteristica che sarà essenziale per tutti i velivoli destinati ad operare, appunto, in Indopacifico.
In più, a queste caratteristiche si è unita la nuova esigenza, anch’essa fondamentale, di dotare di bassa osservabilità anche gli aerei da supporto: un’esigenza, quest’ultima, in passato considerata essenziale solo per gli aerei da combattimento. A tali requisiti, prettamente militari, si sono aggiunte, per motivi del tutto differenti, le esigenze, proprie del settore degli aerei passeggeri, che hanno portato alla percezione, via via più diffusa, dell’obsolescenza della classica formula di tali aerei. Stiamo parlando della cosiddetta configurazione definita “tube-and-wing”: ovvero con la fusoliera cilindrica destinata al trasporto del carico pagante, nettamente distinta dall’ala, dove si concentra lo sviluppo, pressoché totale, della portanza aerodinamica. Tale configurazione, infatti, è stata la base di partenza per tutti i velivoli da trasporto e per quasi tutti gli aerorifonitori.
Senza dubbio, le premesse precedenti si possono riferire soprattutto alle tendenze in corso negli USA, in particolare per quanto riguarda l’USAF e il suo Air Mobility Command (AMC). D’altronde, bisogna tener presente che l’AMC rappresenta la più grande organizzazione al mondo per il trasporto aereo militare (e, in misura minore, è importante pure per l’aerorifonimento).
Vediamo quindi come si stanno evolvendo le necessità dell’USAF nel settore degli aerei da trasporto di vario livello, da strategico a tattico (e non solo). Tali tendenze, nel lungo termine, avranno una forte influenza sulle flotte di aerei similari in servizio presso le altre aeronautiche che, da sempre, fanno un largo uso di aerei americani analoghi a quelli in servizio nell’USAF.
Futuri programmi americani
Tra i numerosi programmi dell’USAF prossimi all’avvio, ve ne sono 2 relativi ad aerei da supporto che sono essenziali per fare operare efficacemente i velivoli da combattimento. Stiamo parlando, nello specifico, del NGAS (Next-Generation Aerial Refueling System) e del NGAL (Next-Generation AirLift).
Elemento da tenere in conto, date le missioni cui sono destinati, è che vi possa essere una sinergia tra loro (cosa che in effetti è avvenuta per diversi modelli di tanker/trasporti in servizio), date le caratteristiche necessarie: una sinergia che potrebbe essere ottenuta, partendo, a livello di sviluppo, da una cellula base comune. Precisiamo, però, che questi progetti potrebbero essere profondamente modificati sulla base delle scelte che farà l’Amministrazione Trump, un’osservazione che vale per tutti i programmi delle Forze Armate americane.
L'articolo completo è pubblicato su RID 6/25, disponibile online e in edicola.
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