
Si è svolta oggi, all’interno di uno degli hangar del 31° Stormo dell’Aeroporto militare di Ciampino, la cerimonia di avvicendamento al vertice dell'Aeronautica Militare tra l’uscente Gen. Luca Goretti e il successore Gen. Antonio Conserva. All’evento erano presenti vertici politici, militari e industriali, capeggiati dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Luciano Portolano.
Nel suo intervento, il Ministro Crosetto ha ringraziato il Gen. Goretti, “per la dedizione, l’intelligenza e la visione strategica che hanno contraddistinto la sua carriera” e il suo mandato come CSMA. “Al subentrante Gen. Conserva” – ha proseguito il Ministro – “i miei migliori auguri di buon lavoro alla guida dell'Arma Azzurra, storico riferimento della Difesa e del Paese per competenze e per capacità tecnologiche”.
Precedentemente, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Luciano Portolano, ha ricordato “l’approccio multidimensionale e collaborativo che ha caratterizzato l’operato dell’Aeronautica Militare durante il mandato del Gen. Goretti, durante il quale la Forza Armata ha assicurato, senza soluzione di continuità, le funzioni di difesa aerea nazionale e dello spazio aereo alleato, di sorveglianza, ricognizione, trasporto e supporto alle operazioni e missioni in cui siamo stati e siamo ancora oggi impegnati. Periodo durante il quale l’Aeronautica militare si è distinta anche per la sua versatilità garantendo, insieme alle altre Forze Armate, la sicurezza di grandi eventi”, come i funerali di Papa Francesco e il successivo conclave che ha portato all’elezione di Papa Leone XIV”.
Nel suo discorso di commiato, il Gen Goretti ha voluto ripercorrere gli anni vissuti alla guida della Forza Armata, rivolgendo in primis un ringraziamento al personale dell’AM "che in silenzio operate mirabilmente, anche in questo momento, in attività sia in Italia che all'estero. La forza della nostra realtà si misura dalle persone che la compongono e i risultati ottenuti sono davanti agli occhi di tutti. Da loro ho sentito il forte auspicio di far crescere l’operatività della Forza Armata, di essere protagonisti di questa crescita, di uscire dal guscio, di vivere in un ambiente di lavoro 5ª generazione. Il gradimento e apprezzamento dell’Arma Azzurra è la chiara dimostrazione del lavoro di squadra che, sono convinto, continuerà anche in futuro nelle sapienti mani del Gen. Conserva, a cui lascio una eredità importante e sostanziale”. Ricordando alcuni dei progetti conclusi in questi quasi 4 anni, Goretti ha evidenziato come abbiano “valorizzato in maniera sempre più incisiva le potenzialità di uno strumento militare capace di tradurre in azioni concrete la policy indicata e rappresentare un punto di riferimento, interno ed esterno in campo nazionale ed internazionale”.
In effetti, nei 3 anni e mezzo in cui ha operato come vertice dell’Arma Azzurra, il Gen. Goretti ha conseguito diversi risultati importanti, volti all’ammodernamento e all’allargamento della componente di prima linea – si pensi agli ulteriori ordini di F-35 (25 aerei) e TYPHOON (24 caccia) – all’avvio del programma di rinnovamento della flotta strategica/tanker e a quello per l’acquisizione del nuovo pattugliatore marittimo, senza dimenticare le partnership promosse e siglate con tante Aeronautiche alleate per la IFTS, il primo rischieramento nell’Indo-Pacifico (Alaska, Giappone e Australia) e l’organizzazione del Centenario dell’Aeronautica Militare e dei prestigiosi eventi legati da esso scaturiti, come le 2 AeroSpace Power Conferences del '23 e del '25, nonché il Simposio sulle minacce ipersoniche. Tutte attività che hanno confermato e, probabilmente, incrementato il riconoscimento internazionale dell’AM come una delle migliori Forze Aeree mondiali i termini operativi e organizzativi.
Concetto evidenziato chiaramente nel discorso d’insediamento del Gen. Conserva: “Gli anni trascorsi sotto la guida del Gen. Goretti sono stati anni importanti, forse irripetibili, dove l'Aeronautica è cresciuta ulteriormente, dal punto di vista capacitivo, ma anche in termini di reputazione nel mondo”. Sottolineando l’importanza della logistica, da ex Comandante Logistico dell’AM, ruolo ricoperto da ottobre 2023 ad oggi, Conserva ha aggiunto come “lo sforzo logistico, in particolare di quest'ultimo anno, è stato veramente notevole. Abbiamo volato nei 5 continenti, uno sforzo senza precedenti che ha testato la capacità dell'Aeronautica di proiettare le proprie unità a grandi distanze, ben oltre l'area d'interesse strategico prioritario del Mediterraneo Allargato. Questa capacita di proiezione ha rappresentato un'opportunità senza eguali di individuare i limiti e le criticità che dovremo cercare di colmare nei prossimi anni, consapevoli che la capacità di volare a grandi distanze con una task force multi-missione esige un sostegno logistico di gran lunga superiore rispetto ad uno sforzo operativo nelle aree d'interesse nazionale”. A tal proposito, il Gen. Conserva ci ha confermato che entro la fine dell’anno si aspetta decisioni importanti da ARMAERO riguardanti il rinnovamento della flotta di trasporto strategico/tanker. “Risulta fondamentale” – ha proseguito – “capitalizzare le esperienze fatte, in modo da dotarci di capacità che esprimano un livello di deterrenza credibile - i cui ingredienti sono qualità, prontezza operativa e sostenibilità logistica delle forze, data da scorte e forze di riserva - da esercitare anche nei confronti di attori malevoli lontani”.
Da qui la riflessione sull’impossibilità di “ignorare i domini quasi ‘invisibili’ di cyber e spazio, sempre più rilevanti e contesi”. E con riferimento proprio alle sfide mutevoli dell’attuale contesto storico e scenario geopolitico, il neo CSMA ha sottolineato la necessità di “mantenere elevati standard addestrativi affinché le unità operative, di supporto e logistiche, possano garantire l’elevata prontezza delle forze aerospaziali, e sostenere uno sforzo operativo prolungato, a media o ad alta intensità. È quindi indubbia la necessità di investire nei sistemi di difesa aerea e missilistica integrata, così come sulla capacità di raccolta e di elaborazione dati, che anche grazie all’intelligenza artificiale, si traducono in conoscenza e potere. Solo chi avrà le informazioni più accurate e tempestive sarà in grado di sconfiggere i propri avversari. Pertanto è necessario investire nella raccolta dati e accrescere le capacità di operare nel dominio cyber, per assicurarsi un vantaggio strategico. Nelle operazioni, la disponibilità di informazioni accurate e la superiorità nello spettro elettromagnetico saranno fondamentali per agire con rapidità e per adattarsi all'evoluzione della minaccia. Nei conflitti moderni, la velocità decisionale e la ridondanza della rete di comando e controllo, nonché della catena d'ingaggio di precisione, faranno la differenza per la sopravvivenza delle nostre forze e la capacità di generare effetti.
Gli scenari descritti evidenziano l'importanza del dominio spaziale, naturale estensione del dominio aereo, fondamentale per la raccolta dati e la distribuzione delle informazioni e degli ordini operativi. L'utilizzo delle infrastrutture spaziali rappresenta un'opportunità e, al tempo stesso, anche una sfida, che non si può ignorare per gli effetti e le ripercussioni sulle operazioni e sulla società. Lo spazio è un dominio in cui la crescente competizione mondiale impone la necessità di un attento presidio da parte del nostro paese. Sensori a lungo raggio di sorveglianza e tracciamento sono le fondamenta su cui costruire le capacità di difesa dalle minacce provenienti dallo spazio. Non abbiamo più tempo, dobbiamo adattarci rapidamente alle minacce emergenti, pena l'irrilevanza o, peggio, la sconfitta”.
Relativamente all’organico dell’AM, Conserva ha posto l’accento sul fatto che capacità e tecnologie “nulla potranno se l'attuale trend di calo delle dotazioni di personale non verrà invertito attraverso nuovi reclutamenti, o nuove forme di impiego del personale, adottando nuovi strumenti quali la riserva, che potrebbe coadiuvare le forze di difesa attiva, le attività formative e addestrative, nonché sostenere le attività di supporto logistico. Quindi, nell'auspicare una possibile crescita degli organici, è indubbio che dobbiamo anche razionalizzare la nostra attuale organizzazione, a livello centrale e di unità, riflettendo sul fatto che dalla riforma delle FA del 1999 sono passati ben 25 anni e gli scenari internazionali sono profondamente mutati.
Tanti programmi ambiziosi, nel solco del predecessore, con annesse sfide, affatto semplici.
Buon lavoro Generale!
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