
È possibile considerare l’F-22 RAPTOR come l’apice tecnologico del concetto di velivolo da superiorità aerea.
L’F-22 è il primo aereo operativo a unire concetti quali: “supercruise” (che consente al caccia di raggiungere velocità di Mach 1,4-1,5 senza accendere i postbruciatori), supermanovrabilità, avanzata tecnologia stealth e sensor fusion in un’unica piattaforma, rappresentando un formidabile sistema d’arma e mezzo di comparazione per tutti i moderni aerei da caccia.
Nonostante tutte le sue qualità, l’F-22 non è privo di problemi, alcuni dei quali risalenti alle scelte originali di progetto o alle necessità di ridurre i costi. Il problema principale è legato agli elevati costi operativi e alle esigenze manutentive, che innescano bassi tassi di disponibilità operativa, e difficoltà nell’incorporare aggiornamenti. L’autonomia limitata, molto inferiore a quella dell’F-15, renderebbe anche problematico il suo impiego per eventuali operazioni nel teatro del Pacifico, cioè il maggiore teatro di confronto tra Cina e USA (oggi e, ancor più, in futuro). Per questi motivi il programma ARES (Advanced Raptor Enhancement and Sustainment) si occupa di aggiornare, migliorare e adeguare alle moderne minacce il RAPTOR, dando vita a una nuova variante del velivolo (nota non ufficialmente come F-22 ATD, Advanced Technology Development) integrando alcuni update tecnologici, diventati essenziali per le esigenze in continua evoluzione legate al combattimento aereo e alla sopravvivenza. Ciò consentirà alla macchina di continuare a operare con efficacia fino a quando non sarà operativo il caccia di 6a Generazione, il Next Generation Air Dominance (NGAD).
L’articolo completo è pubblicato su RID 5/25, disponibile online e in edicola.
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