RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’Ammunition Strategy del Regno Unito 25/03/2025 | Gabriele Molinelli

Il precedente Governo britannico, avendo toccato con mano le difficoltà del rifornire l’Ucraina di armi e munizioni, aveva avviato uno studio approfondito per non limitarsi a rimpinguare le scorte, ma per ricostruire una capacità produttiva scalabile e sempre disponibile (“always on”).

Era stata dunque annunciata la pubblicazione di una “Ammunition Strategy” che avrebbe definito un piano strategico almeno decennale per potenziare le capacità industriali e per rivoluzionare il procurement. L’intento dichiarato era quello di abbandonare il metodo usato negli ultimi decenni, che aveva visto grandi ordini monolitici seguiti da prolungati periodi “di magra”, e passare ad un modello concordato con l’industria per garantire che le linee di produzione rimanessero aperte nel tempo e capaci di incrementare il rateo di produzione in tempo di crisi. Annunciando il proprio piano per arrivare a superare quota 2,5% del PIL per la Difesa nel 2029, l’allora Primo Ministro conservatore Rishi Sunak aveva annunciato un investimento di 10 miliardi di sterline proprio per la supply chain di armamenti e munizioni. Sempre Sunak ha poi però deciso di anticipare le elezioni al 4 luglio 2024, prima che il documento potesse essere pubblicato.

Il nuovo Governo laburista emerso da quelle elezioni, guidato dal Primo Ministro Keir Starmer, ha deciso di tenere l’Ammunition Strategy riservata, facendola confluire nella più ampia Strategic Defence Review la cui pubblicazione è prevista nei prossimi mesi. Nell’attesa dei nuovi documenti possiamo fare il punto sugli importanti investimenti già effettuati.

MBDA: partner strategico per le “armi complesse”

Uno dei primissimi atti della nuova Amministrazione dopo l’elezione è stato firmare il nuovo contratto di partnership decennale con MBDA in ambito Complex Weapons. L’annuncio è arrivato il 22 luglio al salone aerospaziale di Farnborough e ovviamente, firma a parte, è da ascrivere di fatto al precedente Governo Sunak, come peraltro ammesso dal nuovo Segretario alla Difesa, John Healey.

Il “Portfolio Management Agreement 2” segue il precedente accordo avviato nel 2010. Si tratta di una partnership strategica su sistemi d’arma complessi che copre design, sviluppo, produzione e supporto. L’originario PMA1 ha razionalizzato le attività su sistemi d’arma cruciali come lo STORM SHADOW, il METEOR, il CAMM nelle sue declinazioni navale e terrestre, l’ASRAAM e il BRIMSTONE e ha visto l’avvio di nuovi sviluppi fra cui il nuovo antinave SEA VENOM, il missile stand off SPEAR e il programma congiunto con la Francia (e anche con l’Italia, entrata successivamente) per il Future Cruise & Anti Ship Weapon (FC/ASW).

La partnership è accreditata di aver generato risparmi nell’ordine dei 2,6 miliardi di sterline, al contempo quasi raddoppiando il numero di posti di lavoro di MBDA. Il PMA1 ha portato infatti MBDA ad investire oltre 550 milioni di sterline nello stabilimento di Bolton, divenuto ora un modernissimo centro produttivo, con investimenti minori, ma non meno importanti, anche a Stevenage.

Con il nuovo accordo, MBDA si è impegnata ad investire ulteriori 500 milioni a Bolton, e, insieme, MoD e industria puntano a realizzare efficienze e risparmi per 2 miliardi sul decennio, continuando al contempo lo sviluppo di nuovi sistemi. Il MoD ha citato specificamente SPEAR, da portare in servizio attivo e da integrare su F-35, e il Future Cruise/Anti-Ship Weapons (FC/ASW), la coppia di missili (per lancio verticale da unità navali uno, per lancio da velivoli l’altro) in sviluppo per succedere a STORM SHADOW e HARPOON. MBDA ha citato anche altri progetti di previsto avvio, in particolare il Land Precision Strike, un nuovo missile tattico per lancio dall’MLRS cingolato M270A2 pensato per ingaggio di bersagli mobili e corazzati. MBDA cita anche la “continua evoluzione del METEOR”, pensando chiaramente al nascente progetto per il suo Mid Life Upgrade.

L’articolo completo è pubblicato su RID 04/25, disponibile online e in edicola.

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