RIVISTA ITALIANA DIFESA
Parte in Israele la costruzione delle corvette classe RESHEF 27/02/2025 | Gabriele Molinelli

Il 18 febbraio scorso il Ministero della Difesa Israeliano e Israel Shipyards hanno celebrato il taglio della prima lamiera per la costruzione della prima corvetta di nuova generazione classe RESHEF.

Il programma prevede la costruzione di 5 unità, con un costo complessivo di 2,8 miliardi di NIS (circa 780 milioni di dollari). Le nuove navi sono destinate a rimpiazzare le precedenti SA’AR 4.5 (anche note come classe NIRIT).

La costruzione di queste unità sul territorio nazionale rappresenta un’importante passo in avanti nella politica di “autonomia” tecnico-strategica dello Stato ebraico, che da oltre 20 anni non costruiva navi nei propri cantieri: le SA’AR 5 sono state infatti costruite da HII (Huntington Ingalls Industries) negli USA e le SA’AR 6 sono state prodotte in Germania.

Le nuove unità – di cui il primo esemplare dovrebbe essere consegnato in circa 3 anni e mezzo – da 1.000 t di dislocamento, avranno una lunghezza di intorno ai 77 m e una larghezza di poco inferiore agli 11 m. L’architettura propulsiva è del tipo Combined Diesel-Electric or Gas (CODOG), che garantisce una maggiore autonomia di missione con andature a basso consumo, ma riduce la velocità massima di circa 5 nodi rispetto alle SA’AR 4.5 (un massimo attorno ai 30 nodi invece di 34-35).

L’armamento comprende un cannone Oto Melara Super Rapido da 76 mm a prua, un sistema SAM Rafael C-DOME (versione navale del più famoso IRON DOME) con 4 lanciatori verticali a 10 celle e una batteria di 8 missili antinave GABRIEL V.  Il GABRIEL V è l’ultima evoluzione dell’anti-nave israeliano ed è stato testato operativamente il 7 febbraio scorso. Il missile è subsonico, con una gittata superiore ai 200 km e guida radar attiva. Per la difesa ravvicinata sono presenti 2 armi Rafael TYPHOON da 25 o 30 mm.

È inoltre presente un carico “containerizzato” a poppa, che si pensa sia composto da munizioni circuitanti come l’HAROP. L’area modulare a poppa consente, ovviamente, anche l’imbarco di sistemi alternativi, per esempio per missioni ASW, che vedrebbero l’imbarco di cortina sonar rimorchiata e lanciasiluri da 324 mm. L’ultimo render rilasciato pubblicamente mette in mostra anche 2 grossi lanciatori multipli per contromisure DESEAVER MK4 di Elbit, installati uno a prua e uno a poppa. Il DESEARVER è un lanciatore a 36 tubi, rotante e capace di reagire a minacce in arrivo dai 360°. I sensori visibili nel render sono il radar AESA con antenna rotante IAI ALPHA (Advanced Lightweight Phased Array) ELM-2258; 2 sensori elettro-ottici e una potente suite EW con ricevitori R-ECM DIGITAL SHARK di Rafael e R-ESM NS9003/AquaMarine di Elbit/Elisra.

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