RIVISTA ITALIANA DIFESA
Aggiornamento per il drone da ricognizione russo FORPOST 21/02/2025 | Francesco Bossi

Durante l’importante fiera internazionale IDEX 2025 di Abu Dhabi, l’azienda Ural Civil Aviation Plant (UZGA), importante azienda russa di velivoli senza pilota, ha annunciato il lancio di una nuova versione del noto drone da ricognizione tattico a media quota FORPOST, dotata di un sistema radar integrato.

È molto probabile che il punto di partenza per la modernizzazione sia stata l'ultima versione del drone FORPOST-R, in grado di trasportare un carico utile fino a 100 kg. Questa capacità di carico consente all’UAV di trasportare a bordo un radar di piccole dimensioni.

Occorre precisare che l'idea di integrare un radar a bordo di un drone di media quota non è una novità. Nel 2010, il Governo russo ordinò all’azienda Fazotron-NIIR di sviluppare un radar di piccole dimensioni che potesse essere installato su un UAV, il radar venne rinominato MF-2 KOGITOR, e venne inizialmente adattato per l'installazione sul drone ORION. Il radar è stato progettato per svolgere funzioni di ricognizione e sorveglianza. Essendo un sistema a doppia banda è costituito da 2 moduli: uno rivolto frontalmente (banda Ka) e uno rivolto lateralmente (banda X). Secondo l’azienda costruttrice, il KOGITOR avrebbe capacità di rilevare bersagli statici e in movimento, sia a terra che sulla superficie dell’acqua, nonché identificare e tracciare i bersagli aerei. Il peso complessivo del sistema non supera i 55-60 kg, il che ha reso il KOGITOR ideale per l'installazione sul drone FORPOST.

Il radar integrato dovrebbe fornire una portata variabile, a seconda del compito da svolgere, da 0,2 a 28 km nella banda Ka e fino a 160 km nella banda X. Inoltre, è stata dichiarata la possibilità di installare e utilizzare separatamente i 2 moduli del radar; ciò è stato reso possibile grazie al loro peso decisamente contenuto. Il modulo in banda Ka pesa solo 23 kg e il modulo in banda X, più grande, ne pesa appena 35.

La necessità di aggiornare il FORPOST deriva dall’aumento delle perdite di elicotteri russi sopra il Mar Nero a seguito della comparsa dei droni navali dotati di sistemi antiaerei nelle Forze Armate ucraine. Questa nuova minaccia ha costretto l’Esercito Russo a riconsiderare le sue tattiche anti USV e ad abbandonare l’utilizzo di elicotteri in favore dei droni di media quota per la ricerca e la distruzione degli obiettivi. Proprio in questo contesto, il 3 febbraio 2025, un drone ORION ha individuato e distrutto un drone navale ucraino nel Mar Nero.

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