
Svolta tedesca per l’acquisizione di una nuova classe di sottomarini convenzionali destinati alla Marina Indiana.
Nei giorni scorsi, infatti, è stata giudicata conforme al programma Project-75I la proposta avanzata dal colosso tedesco ThyssenKrupp Marine Systems (TKMS), in collaborazione con il cantiere nazionale Mazagon Dock Shipbuilders Limited, per la realizzazione di 6 battelli con propulsione AIP. Nel frattempo, è stata ritirata la proposta firmata dalla spagnola Navantia (con Larsen & Toubro quale partner indigeno) per una variante “Plus” dell’S-80; a questo punto, la flotta indiana adotterà un sottomarino derivato da una customizzazione dei modelli 212/214, con modulo AIP, basato su una nuova generazione di batterie agli ioni di litio.
Il nuovo sistema andrà a sostituire i vecchi sottomarini degli anni ’80 e ’90 (che comprendono peraltro 4 unità classe SHISHUMAR basate sul modello tedesco Type-209 di HDW/TKMS), affiancando i 6 moderni KALVARI, il cui ultimo esemplare è stato consegnato il 15 gennaio 2025. I KALVARI, ordinati nel 2005, sono privi di sistema AIP, la cui adozione è stata prevista in un secondo tempo con retrofit, in fase di negoziazione assieme a un ulteriore lotto di 3 battelli già modificati con la nuova propulsione (programma P75-Additional Submarine).
Anche per i nuovi sottomarini del programma P-75I si giunge a un punto di svolta dopo un accumularsi di ritardi legati alle tradizionali difficoltà del procurement indiano, segnato dalla volontà di "indigenizzare" quanto più possibile la produzione militare sulla base dell’indirizzo “Make in India”, che dovrebbe concretizzarsi con il programma Project-76 per un battello AIP nazionale.
La scelta “tedesca” arriva dopo un lungo processo di selezione, che aveva già escluso, oltre allo S-80 Plus spagnolo, proposte avanzate da cantieri francesi, russi e sudcoreani. Il nuovo battello sarà basato sull’ultima evoluzione dei Type-214NG, customizzato (Type-214I) e con il design dello scafo derivato dal 212CD, con un dislocamento attorno alle 3.000 t, grande autonomia, la possibilità di impiegare missili cruise, e una suite sonar di nuova generazione. Ora il programma dovrà essere contrattualizzato, già sapendo che i costi sono aumenti rispetto ai 5,4 miliardi di dollari inizialmente previsti, lievitati a quota 8 miliardi, e con l’obiettivo di arrivare al 60% di componenti indiane nella produzione dei battelli, il cui primo esemplare potrebbe essere consegnato nel 2032. Inoltre, i battelli P-75I dovranno rappresentare la base sulla quale realizzare i P-76.
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