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General Atomics, nuove soluzioni per l'impiego di UAV da unità navali 21/01/2025 | Michele Cosentino

Nel corso della 37ª edizione del National Symposium, organizzata dalla Surface Navy Association/SNA e svoltasi a Washington a metà gennaio circa, la società General Atomics ha presentato una serie di concetti relativi a catapulte elettromagnetiche destinate a diverse tipologie di unità navali militari.

Già impegnata nella produzione delle EMALS (Electro-Magnetic Aircraft Launch System) per il decollo di velivoli ad ala fissa dalle portaerei statunitensi classe FORD e dalla PA-NG francese (Porte-Avions de Nouvelle Génération), l’azienda ha dichiarato che i nuovi concetti di cui sopra riguardano prodotti totalmente differenti dalle EMALS. Questi nuovi sistemi sono infatti finalizzati all’impiego di UAV in scenari marittimi e terrestri caratterizzati da spazi geograficamente ristretti e dunque operativamente complessi.

In questo ambito, General Atomics ha sviluppato sistemi di lancio elettromagnetici modulari, con lunghezze variabili in base alle dimensioni della piattaforma di lancio e alla tipologia di UAV, oltre che ai suoi requisiti operativi. L’azienda ha inoltre rivelato di essere al lavoro per sviluppare un innovativo sistema di recupero degli UAV, progettato in particolare per unità di superficie combattenti e naviglio ausiliario.

Per quanto riguarda il sistema di lancio, nell’infografica mostrata dall’azienda a Washington sono raffigurate le viste in pianta di una portaerei classe QUEEN ELIZABETH (con la catapulta elettromagnetica a dritta dello ski-jump), di una portaeromobili giapponese classe IZUMO (dove la catapulta occupa un striscia di ponte di volo attigua alla pista per il decollo corto di velivoli STO/VL), di una Expeditionary Sea Base statunitense (equipaggiata con 2 catapulte per madiere) e di un cacciatorpediniere britannico classe DARING. In quest’ultimo caso, le catapulte sono posizionate a prora su entrambe le murate e a poppa alle estremità del ponte di volo, adeguatamente sguardate in fuori per facilitare il decollo dell’UAV.

Mentre per le prime 3 tipologie di piattaforme, le proposte di General Atomics sembrano relativamente facili da attuare, per i DARING qualche dubbio sorge sull’ingombro effettivo delle catapulte prodiere, soprattutto al disotto del ponte di coperta. A parte ciò, la scalabilità del concetto è interessante perché - adattandosi ai requisiti dimensionali della Marina cliente – potrebbe contribuire a una maggior diffusione di UAV imbarcati su diverse e numerose categorie di unità navali.

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