
Nella notte tra il 18 e il 19 dicembre, l’Aeronautica Israeliana (IAF) ha effettuato un’operazione di bombardamento contro una sessantina di obiettivi degli Houthi in Yemen.
Secondo le informazioni rilasciate dall’IAF, l’operazione ha visto l’impiego di 14 velivoli tra F-15 e F-16, supportati da aerocisterne e aerei SIGINT/AEW&C. Un primo raid ha colpito la zona costiera di Hodeida e quella di As Salif (circa 60 km più a nord), e successivamente è stata bersagliata l’area della capitale Sana’a.
Tra gli obiettivi colpiti vi sono depositi di petrolio e carburante (a Ras Isa e a nel porto di As Salif), 2 centrali elettriche nei pressi di Sana’a e 8 rimorchiatori (presumibilmente nel porto di Hodeida).
Nel raid sono stati utilizzati F-16I del 201 Squadron (base aerea di Ramon) e F-15D del 106 Squadron (base aerea di Tel Nof). Dalle foto pubblicate dall’Aeronautica Israeliana è possibile capire quali sistemi d’arma sono stati impiegati nell’attacco: un F-16 era armato con 2 missili aria-suolo RAMPAGE (nei piloni sub-alari più esterni) e 2 missili aria-aria AMRAAM alle estremità alari, ed era equipaggiato con 3 serbatoi addizionali (2 sub-alari e 1 ventrale); mentre l’F-15 era armato con un missile aria-superficie POPEYE e 1 missile aria-aria AMRAAM, ed era equipaggiato con un serbatoio addizionale sotto la semiala sinistra e un pod di targeting.
Colpisce in particolare la dotazione dell’F-15 in questione, che vede un carico asimmetrico sotto ciascuna semiala (missile da una parte e serbatoio dall’altra).
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