Durante le operazioni terrestri a Gaza, le Israel Defense Forces (IDF), Tsahal in ebraico, hanno dimostrato una notevole efficienza nel trattamento d’emergenza dei feriti sul campo di battaglia e nella loro evacuazione dalle aree di combattimento verso le retrovie. Ciò grazie alla professionalità del personale del Corpo di Sanità israeliano, Heil HaRfu'a in ebraico, posto sotto il comando del Brigadier General Dr. Zivan Aviad Beer dal 10 luglio scorso, e degli operatori dei team Combat SAR/MEDEVAC della componente aerea delle IDF.
La presenza rinforzata di personale medico e paramedico nei reparti impegnati nei combattimenti ravvicinati sul campo di battaglia, che ha permesso di soccorrere tempestivamente i feriti direttamente nelle prime linee, e le risorse umane e materiali messe in atto da Tsahal per prestare assistenza, trarre in salvo ed evacuare i feriti dalle zone di combattimento, sono all’origine di quella che alcuni specialisti non hanno esitato a definire “Revolution in Battlefield Medicine”.
Questa “rivoluzione della medicina sul campo di battaglia” nasce, innanzitutto, dalla recente decisione di sopprimere i cosiddetti Tagadim, vale a dire i punti di raccolta a livello battaglione con funzione di piccoli ospedali da campo, installati vicino alle aree di combattimento, in cui era consuetudine raggruppare i feriti sul campo prima della loro evacuazione verso i centri ospedalieri in Israele. Questa decisione è stata compensata - o piuttosto accompagnata - dall’inserimento organico di un maggior numero di medici e paramedici (oltre 800 in totale) all'interno stesso dei reparti impegnati in prima linea o nella loro immediata vicinanza - un’iniziativa voluta dal precedessore del Brigadier General Zivan Aviad Beer, il parigrado Elon Glassberg - che ha permesso di migliorare significativamente la tempestività e la qualità dei primi soccorsi forniti ai feriti sul campo di battaglia.
Durante i primi 6 mesi del conflitto, oltre 250 militari feriti gravemente nei combattimenti con i miliziani di Hamas, Jihad Islamico e altre formazioni della resistenza palestinese sono stati salvati, infatti, grazie a un trattamento rapido e adeguato non appena presi in carico sul luogo stesso degli scontri. Questo risultato, originariamente, è da attribuire al Bahad 10 (BHA 10), il centro di addestramento del Corpo di Sanità delle IDF situato a Bahad City, nel Negev, il quale è responsabile in primis della formazione del personale specializzato di Tsahal - paramedici, infermieri e altri - sia in servizio effettivo che appartenenti alla Riserva, in materia di medicina tattica da combattimento o TCCC (Tactical Combat Casualty Care), nonché dell’assistenza medica d'emergenza in generale, nell’ambito della partecipazione delle FA ai piani di protezione civile affidati all’Home Front Command (Pikud HaOref).
L’articolo completo è pubblicato su RID 01/25, disponibile online e in edicola.
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