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GCAP: una linea di assemblaggio anche in Italia. In valutazione l’ingresso dell’Arabia Saudita 17/12/2024 | Pietro Batacchi

“Non è un’ipotesi che l’Italia non abbia una linea di assemblaggio della core platform del GCAP”. Così il Condirettore Generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, in un incontro con i giornalisti a valle dell’annuncio della creazione della joint venture sul GCAP. 

Parallelamente si va definendo anche l’allocazione del lavoro tra i comparti industriali dei 3 Paesi. 

È bene precisare, in proposito, che il programma GCAP si basa su un principio diverso da quello, per esempio, adottato nell’ambito del programma Eurofighter, laddove il primo prevede una “condivisione del lavoro” e delle tecnologie (su cui ci sarà la “visibilità” da parte di tutti e 3 i soggetti) piuttosto che come nel secondo programma la classica suddivisione delle quote di lavoro tra i Paesi partner. In base a questo nuovo principio, l’Italia ha la leadership, leggi il coordinamento, nelle seguenti aree: Flyght System (Flight Control System e Vehicle Systems Management System), Weapons Management System e autonomia. Concretamente, questo significa che nell’hub di Leonardo Velivoli di Torino Caselle saranno distaccati in permanenza ingegneri giapponesi e inglesi (e viceversa).

L'altro aspetto interessante è la conferma che l’Arabia Saudita ha “chiesto di essere valutata come partner” del programma. La valutazione è in corso.

 

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