RIVISTA ITALIANA DIFESA
La NATO di fronte a un minore supporto americano, la visione di Folgiero 26/11/2024 | TOMMASO MASSA

In un interessante articolo del Financial Times dal titolo "How NATO might cope with less US help", che si apre immaginando un futuro (2030) in cui l'Europa deve rispondere a un aggressione sino-russa contro le isole Svalbard senza l'aiuto dell'alleato americano, l'AD di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, ha offerto la sua visione per rispondere a tale quesito.

L'Amministratore Delegato del colosso italiano della cantieristica navale sostiene che, per affrontare uno scenario in cui gli Stati Uniti di Donald Trump ridurranno il proprio supporto agli alleati europei per concentrarsi sull'Indo-Pacifico e sulla Cina, sia necessario ridurre la frammentazione dell'industria della difesa europea. Secondo Folgiero, infatti, "Dobbiamo deframmentare l'industria della Difesa europea. Ci sono troppe piattaforme". L'articolo in questione, citando uno studio di McKinsey, sostiene che su 11 categorie di sistemi d'arma principali (fregate, caccia, carri, ecc.) gli Stati Uniti abbiano in servizio 32 sistemi diversi, mentre gli Stati europei ben 172!

Inoltre, l'AD di Fincantieri ha sottolineato come il business della difesa stia crescendo, ma con un focus sempre maggiore sui campioni nazionali, e come per spingere verso la fusione di tali colossi nazionali sia necessaria una forte volontà politica, che ci sentiamo di dire che al momento sembra non esserci.

L'appello di Folgiero si inserisce nel più ampio dibattito sulla necessità di rafforzare l'industria della difesa europea per garantire una maggiore autonomia strategica al Vecchio Continente, al fine di affrontare uno scenario iper-competitivo, caratterizzato da una crescente assertività di Russia e Cina, e dall'incertezza del supporto statunitense.

Infine, tornando al futuro immaginato a inizio articolo, preso in prestito dal libro "The retreat from Strategy" dell'ex Capo di Stato Maggiore britannico (2009-2010), General Lord David Richards, la risposta suggerita all'invasione sino-russa delle isole Svalbard è una rappresaglia nucleare (retaliatory nuclear strike)... Ecco, se si vuole evitare di andare in tale direzione, è quantomai urgente rafforzare gli strumenti militari europei e l'industria della difesa che li supporta.

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