Lanciato nell’agosto 2023 dal Vice-Segretario alla Difesa Kathleen Hicks, il progetto REPLICATOR mira a selezionare, acquisire e immettere in servizio “migliaia” di sistemi innovativi autonomi, “sacrificabili” (attritable) e Multi-Dominio entro 2 anni.
Protagonisti del progetto sono i droni, ma sono inclusi anche loitering munition e armi a lungo raggio a basso costo. Il programma include sistemi aerei, marittimi e altri destinati all’US Army. Al momento si ha ancora una visione parziale dell’iniziativa, in quanto conosciamo solo una parte dei programmi e dei sistemi finanziati dato che molti di essi rimangono segreti.
Lo scorso 13 novembre, Il Vice Segretario Hicks ha annunciato di aver dato il via alla nuova tranche di progetti, sottolineando come ben 500 compagnie abbiano proposto sistemi hardware e software. Dopo le prime valutazioni, il Pentagono ha concluso almeno 30 diversi accordi, molti di più di quanti sia disposto a nominare pubblicamente e dettagliare.
Nella Tranche 2 di REPLICATOR 1 (nota quindi come 1.2) rientra ufficialmente l’ordine, già annunciato in settembre, per droni GHOST X di Anduril e C-100 di Performance Drone Works destinati a equipaggiare le Compagnie di fanteria. Si tratta di droni con un’autonomia poco superiore ai 70 minuti e un raggio d’azione nell’ordine dei 10 – 25 km, con capacità modulari per imbarcare sensori e potenzialmente armi sganciabili, in particolare nel caso del C-100. Il prodotto di Performance Drone Works è un quadricottero, mentre il GHOST X è un mini elicottero facilmente riconoscibile, con rotore bipala e 2 grosse batterie intercambiabili (una su ciascun lato).
Inoltre, l’USCM procederà a valutare il drone ALTIUS-600 lanciato da tubo, sempre di Anduril, nell’ambito del suo programma Organic Precision Fires Program per la definizione di nuove soluzioni di supporto di fuoco organiche alle sue unità di manovra di superficie e aeree. L’ALTIUS-600 può essere lanciato da terra o in aria, trasportando il “tubo” su elicotteri o droni più grandi e ha un payload modulare che può includere anche una testata esplosiva per l’impiego come munizione circuitante.
Nella Tranche 2 rientra anche il progetto Enterprise Test Vehicle dell’USAF, il quale punta a immettere in servizio un’opzione economica e producibile in grandi quantità per l’attacco a lungo raggio. Il confine fra “missile cruise” e “one way strike drone” in questo caso è quantomai sottile e difficile da definire. A luglio la rosa dei candidati per ETV è stata ristretta a 4 aziende: Anduril, Integrated Solutions for Systems, Leidos Dynetics e Zone 5 Technologies. Alla piattaforma è richiesto un raggio d’azione minimo di 500 miglia nautiche, la capacità di essere armato con un payload “cinetico” e una velocità di crociera minima di 100 nodi. Il veicolo deve avere anche un “form factor” che ne favorisca l’uso in grandi numeri e il rilascio anche per gravità da aerei cargo.
Altro protagonista di REPLICATOR è la loitering munition con capacità anticarro SWITCHBLADE-600 di AeroVironment Inc, in fase di acquisizione come parte di diversi contemporanei programmi di US Army e USMC, in particolare come soluzione Low Altitude Stalking and Strike Ordnance (LASSO) per l’Esercito. La SWITCHBLADE-600 si distingue dalla diffusa e più piccola 300 per le maggiori dimensioni e l’impiego della stessa testata del missile anticarro JAVELIN. Può volare per una quarantina di minuti, fino a una distanza di 40 km.
Prossimamente si avranno notizie anche di REPLICATOR 2.0: in questo “secondo capitolo” la priorità dichiarata è trovare nuove soluzioni innovative per la lotta contro-droni (C-UAV), con sistemi di intercettazione, jammer e altre opzioni.
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