RIVISTA ITALIANA DIFESA
Continuano i problemi per i SU-30 indiani 10/06/2015 | Andrea Mottola

Il Ministero della Difesa indiano condurrà un’indagine sui problemi di sicurezza mostrati negli ultimi mesi dalla flotta di caccia multiruolo Sukhoi SU-30MKI dopo una serie di incidenti, l’ultimo dei quali avvenuto lo scorso 19 maggio durante un volo d’addestramento nella zona di Assam (India orientale). Nei prossimi giorni, il Ministro Parrikar incontrerà il Capo di Stato Maggiore della Indian Air Force, Generale Raha e altri ufficiali per discutere iter e tempi dell’indagine sui 205 FLANKER in servizio (solo il 60% dei quali operativi) in 10 Stormi della IAF. Questi aerei rappresentano 1/3 dell’attuale flotta da caccia dell’Aeronautica indiana e nei prossimi anni, una volta ritirati dal servizio i modelli più obsoleti (JAGUAR, MIG-21 e MIG-27), ne costituiranno la spina dorsale insieme ai 36 RAFALE appena ordinati e all’indigeno TEJAS. Dal 2002, anno in cui iniziò la consegna dei primi SU-30MKI, l’India ha perso 6 aerei a causa di incidenti di diverso tipo. Dopo quello già citato del 19 maggio, lo scorso ottobre l’intera flotta di FLANKER venne messa a terra per una settimana in seguito ad una doppia eiezione non azionata dall’equipaggio di un SU-30 del 30° Stormo in fase di atterraggio a circa 20 km dalla base di Lohegaon (Pune). Anche in quel caso si decise di aprire un’inchiesta incentrata sull’affidabilità dei sedili eiettabili russi Zvezda K-36DM. Tuttavia, le conclusioni dell’indagine non sono mai state divulgate, ma è verosimile pensare che si sia trattato di un problema dovuto alla scarsa manutenzione del personale di terra, anche perché la tecnologia russa nel settore dei seggiolini eiettabili è una delle migliori al mondo e, inoltre, non si era mai verificato prima un caso di eiezione simultanea “non voluta” degli Zvezda. Quella di ottobre è stata la terza occasione in cui l’Aeronautica Indiana ha deciso di sospendere i voli dei propri FLANKER negli ultimi 5 anni, durante i quali si sono verificati parecchi casi di problemi ai motori (in particolare lo spegnimento in volo di uno dei 2 propulsori Saturn AL-31FP), che più di una volta hanno obbligato i piloti ad effettuare atterraggi d’emergenza con un unico motore. Diversi anche i casi di eccessive vibrazioni degli stessi, dovute (pare) ad una pressione dell’olio troppo bassa. Peraltro, va evidenziato come, oltre ai 6 FLANKER citati, dal 2011 la IAF ha perso ben 17 velivoli (8 MIG-21, 3 MIG-29, 3 JAGUAR, 2 MIRAGE 2000 ed un MIG-27). E’ difficile sostenere che in tutti questi casi si sia trattato di difetti di produzione (dei 270 apparecchi ordinati, 222 sono assemblati dalla Hindustan Aeronautics Limited - HAL, mentre i primi 48 furono consegnati tra il 2002 ed il 2004 direttamente dalla Sukhoi), tant’è che spesso sono stati sollevati dubbi sulla preparazione dei piloti e sull’endemico deficit di capacità manutentiva del personale indiano (vedi il caso dei sediolini eiettabili) e, più di recente, sul fatto che molti dei FLANKER indiani vengono parcheggiati all’aperto, dato che gli shelter attuali sono troppo piccoli per accogliere tali velivoli, tant’è che, alcune settimane fa, il Parlamento indiano ha autorizzato l’acquisto di NGHAS (New Generation Hardened Aircraft Shelter).


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