Nei giorni scorsi, la Difesa australiana ha pubblicato la short list dei cantieri navali che partecipano al programma SEA-3000 per 11 nuove fregate medie.
Dei 5 competitori iniziali, infatti, restano soltanto la tedesca TKMS, che presenta una versione customizzata del modello MEKO A-200 già venduto a Sudafrica, Algeria ed Egitto, e la nipponica Mitsubishi Heavy Industries, che corre con la MOGAMI Improved. Per il Giappone si tratta di un passaggio importante, visto che non ha mai esportato unità da guerra, mentre per TKMS è una sorta di ritorno: nel 1989 fu, infatti, l’allora Blohm+Voss a imporsi nella gara per la nuova fregata multiruolo australiana, con il progetto MEKO-200AZN, concretizzatosi con la costruzione nel 1992-2006 di 10 unità classe ANZAC (2 destinate alla Nuova Zelanda), proprio quelle che saranno sostituite con il programma SEA-3000.
TKMS presenta, tuttavia, la seconda generazione del modello MEKO-200, decisamente più avanzata, e che viene proposta alla RAN con ulteriori customizzazioni, in versione A-210, presentata nel 2023. Questa variante comprende, infatti, il radar CEAFAR e una ricca panoplia di sistemi d’arma, con sovrastruttura e prora completamente ridisegnate. La nipponica MHI partecipa alla gara con la fregata media MOGAMI, ma nel modello già potenziato per il secondo lotto destinato alla JMSDF, o New-FFM. La versione customizzata per l’Australia (Upgrade MOGAMI) include la stessa turbina a gas Rolls Royce MT30, già adottata per le fregate “pesanti” classe HUNTER/Type-26 in costruzione per la RAN dalla scorsa estate; ulteriori modifiche riguardano albero-sensore, e le dimensioni più generose, con un dislocamento di oltre 6.200 t.
La selezione finale dovrebbe avvenire dopo le elezioni politiche dell’estate 2025, con l’obbiettivo di avviare la costruzione della capoclasse nel 2026, e la sua consegna nel 2030. Ciò, sempre se tutto andrà bene, dato che i programmi navali australiani sembrano sempre essere appesi a un filo: lo stesso SEA-3000 nasce, in parte, per la riduzione delle costose e complesse fregate HUNTER da 9 a 6 esemplari, nell’ambito della Surface Fleet Review varata a inizio 2024.
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