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JARI USV-A, il nuovo USV sviluppato in Cina 20/11/2024 | Michele Cosentino

Tra il 12 e il 17 novembre 2024, un USV di grandi dimensioni, denominato JARI USV-A, è stato esposto al Zhuhai Airshow (salone cinese dell’Aerospazio), nel corso del quale sono state confermate le specifiche tecniche emerse in precedenza, quando l’USV era stato avvistato le prime volte.

All’inizio di novembre, infatti, erano circolate in sul web le immagini di un mezzo unmanned di superficie, fotografato nel cantiere Guangzhou Shipyard International (GSI), ubicato sull’isola Longxue, nella città di Guangzhou, che altro non è che la famosa Canton.

Un modello del mezzo, unmanned oppure optionally manned, era stato inoltre mostrato non molto tempo fa nel corso di un evento a cura della China State Shipbuilding Corporation (CSSC), la holding statale della Repubblica Popolare Cinese che cura - attraverso diverse realtà cantieristiche - la realizzazione delle unità militari e mercantili cinesi. In quell’occasione, all’USV in questione – probabilmente costruito nel cantiere navale Huangpu - era stata attribuita la funzione di drone di superficie multiruolo da combattimento e un dislocamento di almeno 300 t (ora stimato invece in circa 380/450 t); successivamente il mezzo è stato denominato JARI USV-A, mantenendo le sue caratteristiche di polivalenza, ed è stato qualificato come una piattaforma sperimentale con cui validare concetti d’impiego e tecnologie necessarie a una produzione su larga scala.

Derivato da un drone con scafo a catamarano e dimensioni più contenute rivelato al pubblico nel 2019, il JARI USV-A ha uno scafo a trimarano, con 2 stabilizzatori paralleli allo scafo estesi in lunghezza per circa 20 m, ed è armato con almeno 4 celle VLS per il lancio verticale di missili superficie-aria; la dotazione elettronica comprende diversi sensori, celati da pannelli inglobati in un’alberatura alquanto massiccia situata in una sovrastruttura centroprodiera e dietro i quali possono benissimo operare radar attivi a scansione elettronica (AESA).

La zona poppiera dello scafo presenta una superficie per operazioni con UAV ad ala rotante, una capacità organica che potrebbe garantire al JARI USV-A la possibilità di svolgere la funzione di puntamento in modalità OTH (Over-The-Horizon) per operazioni di attacco missilistico contro bersagli navali e terrestri svolte da altre unità. Tenendo conto delle dimensioni della piattaforma – 380/450 t non sono poche per un USV, peraltro lungo quasi 60 m e largo 23 m – è possibile che nello scafo del JARI possano essere alloggiati altri sistemi d’arma quali missili antinave e/o siluri.

Tenendo conto delle forme dello scafo e della configurazione dello specchio di poppa, la spinta del JARI è affidata a 2 propulsori a getto azionati da motori diesel, mentre la velocità massima dovrebbe essere di circa 40 nodi e l’autonomia di circa 4.000 miglia nautiche.

La costruzione di JARI risulta avviata nel 2022: al momento e come detto, le sue funzioni rimangono quelle di piattaforma sperimentale e dimostrativa, anche per verificare le capacità costruttive di GSI e le intenzioni della Marina Cinese (PLAN) per un suo possibile impiego nelle turbolente acque del Mar Cinese Meridionale.

Al di la di ciò, resta il fatto che l’industria cantieristica cinese ha dimostrato la capacità di realizzare un mezzo navale unmanned che in virtù delle sue dimensioni rientra a pieno titolo nella categoria dei LUSV, Large Unmanned Surface Vehicle, mutuando dunque un approccio non dissimile a quello in atto negli Stati Uniti già da diverso tempo.

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