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Nella notte tra sabato e domenica i Russi sono tornati ad attaccare l’infrastruttura energetica ucraina con missili e droni.
Secondo i dati forniti dall’Aeronautica Ucraina, le forze di Mosca hanno impiegato 25 bombardieri (7 Tu-160, 16 Tu-95 e 2 Tu-22M3), 10 MIG-31K e una decina di caccia tra Su-34 e Su-27, e hanno lanciato un totale di 120 missili e 90 droni GERAN-2. Su 120 missili, 102 sarebbero stati intercettati dalle difese aeree ucraine (anche con MANPADS), probabilmente supportate dai caccia F-16 di recente fornitura, o abbattuti grazie ai sistemi di guerra elettronica, mentre gli UAV “respinti” sarebbero 42 (meno della metà). La maggior parte dei missili utilizzati erano cruise Kh-101, circa un centinaio, di cui 85 abbattuti, ma sono stati impiegati anche 8 aerobalistici KINZHAL (7 abbattuti), 5 Kh-59/69 e 4 Kh-22 (tutti intercettati), 1 missile ipersonico ZIRCON (che sarebbe stato abbattuto sopra Kiev) e 1 balistico ISKANDER-M. L’attacco ha visto pure il lancio di un numero imprecisato di missili da crociera KALIBR da unità navali della Flotta del Mar Nero, conteggiati dall’Aeronautica di Kiev all’interno dei 100 Kh-101.
Per quanto riguarda gli obiettivi dell’attacco, sono state colpite almeno 5 sottostazioni elettriche, una a Kryvyi Rih (nel distretto metallurgico), una a Khmelnitsky, una a Zhytomyr, una a Odessa (Usatove) e una a Rivne (in foto), quest’ultima colpita da 4 Kh-101, alcuni dei quali dotati di dispenser per contromisure (chaffs). Sembra inoltre che sia stata colpita una sottostazione a Mukachevo (Transcarpazia), parte dell’infrastruttura energetica che collega l’Ucraina all’UE (alla Slovacchia in questo caso).
A Kremenchuk è stata invece danneggiata la diga della centrale idroelettrica sul Dnipro, mentre a Shostka (Oblast di Sumy) e a Ladyzhyn (Oblast di Vinnytsia) sono state colpite le rispettive centrali termoelettriche. A Kiev sono stati registrati almeno 4 attacchi, ed è stato colpita la zona industriale di Brovary (nordest della Capitale). Infine, a Odessa, oltre alla sottostazione di Usatove, sono stati bersagliati il porto, e alcuni obiettivi non specificati nella zona dei capannoni a ovest del centro. Gli altri Oblast interessati dall’attacco sono stati Mykolaiv, Cherkasy, Kharkiv, Dnipro, Leopoli, Ternopil e Ivano Frankivsk.
Si tratta del più grande attacco da fine agosto, e del primo veramente consistente di questo autunno/inverno.
Da segnalare, inoltre, come sia in aumento l'impiego da parte russa dei droni suicidi GERAN-2: nel mese di novembre sono stati già lanciati più di 1.200 UAV, quasi quanti ne sono stati utilizzati in tutto il mese di settembre (1.300).
Infine, nella giornata di ieri, l’Amministrazione Biden ha aperto alla possibilità di utilizzare armi a lungo raggio contro il territorio russo (nello specifico i missili ATACMS di fornitura statunitense), ma sembrerebbe, almeno per ora, limitatamente all’area di operazioni di Kursk.
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