Dopo la firma del contratto a fine luglio, stanno continuando le attività di sviluppo e studio delle 2 nuove fregate tipo FREMM EVO per la Marina Militare.
Il programma, che oggi ha un fabbisogno quantificato in 2,8 miliardi di euro, prevede l’impostazione della prima unità ad aprile 2025 con consegna tra 2029 e 2030.
Nel frattempo stanno emergendo alcuni dettagli interessanti circa le dotazioni delle unità. Per quanto riguarda i missili, come già emerso, sono in corso 2 diversi studi per valutare l’integrazione di un’arma da deep strike – SCALP NAVAL – o del missile sup-aria a corto/medio raggio CAMM ER. In entrambi i casi si andrebbe a “riempire” lo spazio lasciato dietro i 2 moduli di lancio A-50 per i missili ASTER 15/30 a prua, sulle versioni precedenti delle FREMM occupato come noto dai camerini per personale aggiuntivo, per installare, appunto, o 2 moduli A70 per il missile da crociera o le “sellette/tubi” per il CAMM ER. In questo secondo caso, si potrebbe avere una dotazione minima di 12 missili (come nel caso delle corvette della Marina del Pakistan di fornitura turca, sistema ALBATROS NG).
Un altro aspetto su cui possiamo offrirvi nuova “luce” riguarda il sistema anti-drone ADRIAN, per il contrasto dei droni mini/micro e fino a droni nella categoria dei subtattici (entro i 100 kg). Come noto, le unità verranno infatti dotate di una versione navalizzata di tale sistema – ricordiamolo, prodotto da ELT Group – che, grazie ad un System Manager ad hoc, opererà in maniera integrata e sinergica con il radar KRONOS Dual Band Radar in banda C/X (KRONOS QUAD in banda C e KRONOS STARFIRE in banda X) e la suite EW. Questo significa che l’ADRIAN navalizzato potrà ricevere le tracce radar dallo STARFIRE in banda X o, in caso di bersagli più “insidiosi” e “opachi”, da un radar in banda X dedicato – ancora da scegliere tra l’OMEGA 360 di Fincantieri NextTech e il TMMR (Tactical Multi Mission Radar) di Leonardo (anche se, a quanto ci risulta, sono in corso di valutazione pure soluzioni “terze”).
Sempre in termini di sorveglianza e tracking, l’ADRIAN potrà “usare” la componente RECM della suite EW e le torrette elettro-ottiche del DSS-IRST (Distributed Static Staring – IRST) di Leonardo. In quest’ultimo caso, la componente panoramica e di sorveglianza (4 torrette) resterà sostanzialmente la stessa dei PPA, mentre per ciò che concerne la componente di tracking e identificazione (3 torrette) potrebbero essere utilizzate delle LEOSS (sempre di Leonardo) appositamente navalizzate.
La componente di contromisure comprende un jammer dedicato, che agisce in maniera puntuale sul drone, e un canale cyber che consente di intercettare il drone e di acquisirne il controllo per un eventuale “dirottamento”. Naturalmente l’ADRIAN navale dialoga con il CMS al quale può fornire la traccia di un drone per consentirne poi il successivo ingaggio cinetico con il cannone o il missile.
L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 35/24 in uscita oggi.
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