RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuovi LMM MARTLET per le Forze Armate britanniche 19/08/2024 | Gabriele Molinelli

Il MOD britannico ha ordinato un nuovo batch di missili Light Multirole Missile (LMM), noti anche come MARTLET, per un valore di 176 milioni di sterline. Il quantitativo di armi non è stato rivelato, ma vista la cifra parliamo sicuramente di molte centinaia.

Il missile viene prodotto da Thales nel suo stabilimento di Belfast (in realtà articolato su 2 siti, uno proprio a Belfast e uno a Crossgar, County Down, a una ventina di km di distanza) e il nuovo contratto sosterrà 135 posti di lavoro. L’LMM è un missile multiruolo dal peso di 13 kg, con guida Laser Beam-Riding e gittata di 8 km, con una testata bellica che combina carica cava anticorazza con effetto a frammentazione.

Derivato dallo STARSTREAK, l’LMM è significativamente più lento (Mach 1,5 contro ben oltre Mach 3) e nel ruolo antiaereo viene quindi identificato dall’Esercito come “Low Velocity Missile” in contrapposizione appunto all’High Velocity Missile – STARSTREAK.

Lo sviluppo dell’LMM è stato guidato soprattutto dalla Royal Navy, che lo ha voluto come arma leggera anti-FAC (Fast Attack Craft) per l’elicottero da attacco imbarcato AW-159 WILDCAT HMA2. Il missile è comunque entrato in servizio anche con l’Esercito Britannico come arma bivalente, sia anti-superficie sia contraerei. Proprio nel ruolo contraerei, e più specificamente anti-droni, l’LMM ha mietuto i suoi maggiori successi finora, soprattutto dopo la fornitura di diverse centinaia di missili all’Ucraina.

L’LMM può essere sparato da lanciatori spalleggiabili singoli, dal lanciatore leggero triplo LML in dotazione alle batterie contraeree leggere, dal semovente STORMER per la difesa aerea SHORAD e dall’elicottero WILDCAT. Il missile è stato anche sparato da droni e dalle torrette remotizzate DS-30 della Royal Navy. Nel 2023 l’LMM è stato dimostrato anche come arma aria-aria, abbattendo un drone dopo essere stato lanciato da un WILDCAT.

Il nuovo grande ordine di produzione arriva come parte di una più grande Ammunition Strategy per ricostituire le scorte dopo le forniture all’Ucraina e per potenziare le capacità di produzione in Patria per far fronte a possibili crisi.

Il MOD ha rivelato nell’occasione di aver piazzato un precedente contratto da 69 milioni nella prima parte dell’anno per “supportare e assicurare la produzione di componenti” per il missile. Altri ordini, di valore non specificato, erano già stati piazzati fra 2022 e 2023 per ripristinare le scorte sia di LMM sia di STARSTREAK dopo le forniture all’Ucraina (finora 2.800 missili in totale, che includono però anche un quantitativo non noto di AMRAAM per le batterie NASAMS).

Il primo contratto risale al 30 settembre 2022: in quell’occasione il valore era modesto poiché il MOD si limitò ad acquistare tutti i missili rimasti nello stock di Thales, per consegna semi-immediata. Il 21 dicembre dello stesso anno un altro contratto era stato piazzato per avviare lo sviluppo di una nuova versione dello STARSTREAK (probabilmente da intendersi principalmente come un’operazione di modernizzazione e sostituzione di componenti obsolescenti e quindi di difficile approvvigionamento).

Thales sta più che raddoppiando la capacità di produzione a Belfast, partendo dal missile anticarro NLAW, per cui è stato firmato nel dicembre 2022 un ordine da diverse migliaia di nuovi pezzi.

Una nuova linea di produzione ad alta tecnologia è già entrata in azione per l’NLAW, e le stesse tecniche saranno ora espanse alla linea LMM, con piena operatività l’anno prossimo. Seguirà poi analogo potenziamento della linea STARSTREAK. 

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