Durante l’ormai famoso evento Combined Naval Event 24 (CNE 24) svoltosi nel Regno Unito alla fine di maggio, l’Ammiraglio di Squadra Shinichi Imayoshi (Direttore Generale dei sistemi navali in seno all’ATLA, l’Agenzia di procurement militare, logistica e ricerca tecnologica giapponese) ha dichiarato che è prossimo l’avvio di un programma costruttivo al momento noto come 13DDX e relativo a un nuovo cacciatorpediniere lanciamissili.

Il “13” della sigla alfanumerica indica che il primo dei 2 esemplari previsti entrerà in linea nel 13° anno dell’Era Reiwa, quella iniziata a maggio 2019 con l’ascesa al trono dell’Imperatore Naruhito: secondo il calendario gregoriano, la prima unità entrerà quindi in servizio nel 2031.

La missione principale dei 13DDX sarà l’introduzione di diversi concetti e capacità su un piattaforma destinata a integrarsi a sua volta nell’architettura stratificata di difesa contraerei e antimissili giapponese. Sotto il profilo tecnico e operativo, il progetto 13DDX incorporerà elementi stealth, derivati dalle fregate classe MOGAMI migliorate, e una configurazione generale ed energetico/propulsiva derivata invece da quella dei cacciatorpediniere classe ASAHI. Le capacità dei nuovi cacciatorpediniere permetteranno di penetrare eventuali bolle A2/AD avversarie e di integrarsi in un’architettura networkcentrica coerente con il concetto DMO, Distributed Maritime Operations.

L’Ammiraglio Imayoshi ha inoltre precisato che il conflitto conseguente all’aggressione russa dell’Ucraina ha fatto emergere un nuovo contesto operativo di cui fanno parte l’impiego di missili balistici e da crociera, lo sfruttamento delle dimensioni elettronica, cibernetica e cognitiva, e una massiccia utilizzazione di mezzi unmanned in tutte le dimensioni fisiche.

Nell’infografica divulgata dall’ATLA (in foto) si evince il percorso tecnologico-capacitivo intrapreso per il programma 13DDX.

L'articolo completo, con tutti i dettagli, sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 27/24 in uscita venerdì 19 luglio.

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