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Nel corso del Summit NATO di Washington, conclusosi nelle scorse ore, i Governi di Stati Uniti e Germania hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che annuncia la decisione degli USA di dispiegare, dal 2026 e per periodi di tempo più o meno lunghi, nuovi sistemi missilistici in Germania: un rinnovato impegno americano nella protezione del Vecchio Continente, conseguenza della Guerra in Ucraina e del riarmo russo in questo settore, ma anche dello schieramento in Europa, a partire dalla prima decade del ‘2000, di sistemi antimissile (AEGIS ASHORE), prima nell’ambito di un'iniziativa americana, poi nell’ambito di un'iniziativa NATO, che nei fatti ha fatto poi franare l’edificio del Trattato INF (per lo smantellamento in Europa e Russia di missile a raggio medio e intermedio). Con la decisione americana, dunque, si torna agli anni degli Euromissili. Anni in cui la risposta della NATO agli SS-20 sovietici – spinta da 2 grandi statisti, socialisti: l’allora Presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi e il Cancelliere tedesco Helmut Schmidt – assunse le sembianze dei PERSHING-2 e dei TOMAHAWK.
Gli Americani, dunque, potranno schierare in Europa batterie TYPHON, dotate di missili SM-6 e TOMAHAWK, o DARK EAGLE, equipaggiate con 8 (2x4) missili ipersonici o, ancora, i missili Precisione Strike Missile, lanciabili tanto dai cingolati MLRS (4 missili) quanto dai ruotati HIMARS (2 missili).
Parallelamente, ricordiamolo, nell’ambito dello stesso vertice di Washington è stata firmata da Francia, Germania, Italia e Polonia l'iniziativa ELSA (European Long-Range Strike Approach), per lo sviluppo e la produzione di un nuovo missile a lungo raggio, che potrebbe anche essere il nuovo Land Cruise Missile presentato da MBDA a Eurosatory (missile che costituisce una variante ground base dell’attuale SCALP NAVAL).
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