RIVISTA ITALIANA DIFESA
Si ribalta una fregata iraniana: una serie nera che continua 09/07/2024 | Giuliano Da Frè

La classe di fregate leggere iraniane MOUDGE fa terno, in una serie nera iniziata 6 anni fa. Dopo la DAMAVAND, sbattuta in costa e capovolta da una tempesta nel Mar Caspio, nel 2018, e la TALAYIEH, rovesciatasi nel bacino di carenaggio dove completava l’allestimento 3 anni fa, domenica 7 luglio è toccato alla fregata leggera iraniana SAHAND ribaltarsi mentre si trovava nel porto di Bandar Abbas per un normale turno di manutenzione.

Prosegue quindi la serie nera per la Marina Iraniana che tra 2020 e 2021 ha dovuto cancellare dai ranghi le navi appoggio KONARAK e KHARG, perdute la prima per un missile “amico” sparato durante un'esercitazione, la seconda per un improvviso e indomabile incendio. Non solo, la vera maledizione, per gli Ammiragli degli ayatollah, è quella che ha colpito le fregate classe MOUDGE, realizzate localmente negli ultimi 20 anni in 2 serie - per 7 esemplari complessivi consegnati a partire dal 2010 - su un progetto derivato dalle ALVAND acquistate dall’ex marina imperiale persiana nel lontano 1966.

Si trattava, all’epoca, del primo programma di una certa consistenza varato dall’Iran, con la consegna nel 1971-1972 di 4 piccole ed eleganti fregate leggere da 1.540 t tipo VOSPER Mark-V, realizzate dai cantieri Vosper Thornycroft, oggi parte del gruppo Babcock International, armate con un cannone da 114 mm e lanciamissili SAM SEA CAT e antinave SEA KILLER Mk-2, questi ultimi forniti dall’italiana Contraves assieme ai radar di tiro. Durante gli scontri con la US Navy, nell’aprile 1988, la SAHAND – omonima quindi della fregata ribaltatasi nei giorni scorsi – fu affondata, e la gemella SABALAN gravemente danneggiata. Le riparazioni di quest’ultima portarono, dapprima, a radicali modifiche alle fregate superstiti, effettuate negli anni ’90 sostituendo armi e sensori con apparati cinesi (compresi missili C-802). Quindi, a un programma mirato a replicarle localmente, con un progetto di reverse engineering che ha introdotto diverse modifiche, compresa la presenza a poppa di un ponte di volo per elicottero medio, design stealth, un cannone da 76/62 mm FAJR-27 (copia non autorizzata del COMPATTO italiano), CIWS, apparati ASW e missili SAM e antinave. Le modifiche, oltre a far pomposamente definire da Teheran come cacciatorpediniere, queste fregate leggere più simili a corvettone, hanno soprattutto comportato un aumento del dislocamento, stimato ben oltre le 2.000 t, mentre l’aver imbarcato – a seconda dei lotti – 4 o 8 missili antinave QADER o NOOR, missili sup/aria a medio raggio MEHRAB, e radar AESA, avrebbe alterato il baricentro della nave, con conseguente instabilità e problemi di tenuta al mare.

Il fatto che tutti e 3 gli incidenti avvenuti abbiano comportato il rovesciamento delle fregate, sembra confermare che il problema esiste. E se la TALAYIEH (poi ribattezzata SHIRAZ), varata nel 2016 e ancora in costruzione, è stata riparata, per la DAMAVAND non è restato altro da fare che riciclarne le parti recuperabili per realizzare la DEYLAMAN, consegnata lo scorso novembre alla flotta del Caspio. Il recupero si presenta difficile anche per la SAHAND, in servizio dal 2018, dopo 8 anni di lavori: le foto circolate mettono in evidenza come l’unità si sia ribaltata sul lato sinistro, e con la zona poppiera completamente sommersa. Senza contare che andrà valutato il danno e le conseguenti vie d’acqua che hanno provocato il ribaltamento.

Attualmente, restano in servizio le 3 ormai antidiluviane fregate costruite nel Regno Unito oltre mezzo secolo fa, e altrettante MOUDGE superstiti (sebbene a questo punto …osservate speciali), oltre a 2 unità ancora in costruzione, sebbene impostate 10 anni fa, e forse – alla luce di quanto accaduto – in fase di modifica, per evitare nuovi guai.

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