Le autorità italiane hanno intercettato alcune componenti di 2 UAV cinesi, inizialmente identificati come UAV da ricognizione e attacco WING LOONG II (ma più probabilmente si tratta di FEI LONG 1), camuffate all’interno di 6 container contenti turbine eoliche trasportate da 2 navi portacontainer provenienti dalla Cina. Le componenti recuperate sono state sequestrate dalle autorità del Porto di Gioia Tauro, Calabria, prima che venissero caricate su altre navi da trasporto dirette a Bengasi, Libia, in violazione dell’embargo imposto dalle Nazioni Unite tramite la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1970 del 2011. Sembrerebbe che l’operazione di confisca sia stata effettuata in seguito ad una segnalazione da parte delle autorità statunitensi all’Italia.
Lo scorso aprile, la polizia canadese aveva già arrestato 2 ex dipendenti dell’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile delle Nazioni Unite, ICAO (International Civil Aviation Organization), con l’accusa di cospirazione messa in atto ai fini di agevolare la vendita illegale di droni cinesi e altri tipi di equipaggiamento militare destinati all’LNA, la Libyan National Army di Haftar.
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