RIVISTA ITALIANA DIFESA
Migliora la situazione di Kharkiv . A giugno si riduce drasticamente il numero di attacchi russi 27/06/2024 | Igor Markic

Di norma sarebbe corretto confrontare trend relativi a 2 differenti mesi una volta che questi sono conclusi. In questo caso, però, anche considerando il giugno comunque agli sgoccioli, non resistiamo alla tentazione di illustrare il miglioramento della situazione a Kharkiv.

Difatti, la ripresa delle consegne americane di armamenti e, soprattutto, munizionamento a Kiev, nonché il consenso USA a ingaggiare sorgenti di fuoco situate in territorio russo impegnate nel martellamento di Kharkiv, si sono posti come fattori essenziali per il relativo sollievo che la città sta attraversando negli ultimi giorni.

Se nel maggio scorso le ore di allarme erano state poco meno di 475, in giugno sono calate a 65 ore. Certo, come si è detto il mese non è ancora terminato, ma si sta pur sempre parlando di una media pari a poco meno dell’equivalenza di 3 giorni spesi sotto allarme rispetto ai circa 20 di maggio (il che vuole dire quasi un intero mese speso sotto allarme).

Parimenti, in maggio si sono contati un totale di 76 attacchi (parleremo soltanto di munizionamento che ha colpito qualcosa, non di quello intercettato o finito del tutto in mezzo al nulla), dei quali 36 attuati con bombe UMPK, 25 con missili S-300 in modalità superficie-superficie, e 15 con droni. A giugno, di converso, si sono avuti, per ora, soltanto 7 attacchi, tutti attuati con UMPK. Ovviamente, grande è la sperequazione circa le perdite fra il mese precedente e l’attuale, con un totale di 39 morti e 239 feriti nel primo caso, e di 4 morti e 63 feriti nel secondo caso.

Da notare come il declino dell’utilizzo delle UMPK derivi solo in parte dal fatto che gli USA abbiano acconsentito all’ingaggio delle sorgenti di fuoco terrestri con armamento terra-terra all’interno della Russia (per il quale sono bastate a partire da fine maggio pochissime salve di HIMARS nei confronti di batterie di S-300 situate nella zona di Belgorod). Difatti, il ruolo probabilmente più rilevante è stato rivestito dall’ingaggio contraereo (probabilmente soltanto i NASAMS stanno operando a Kharkiv, e nessun PATRIOT) nei confronti dei caccia della VKS che sganciano dallo spazio aereo della Federazione, generalmente a non più di 24 km dal confine, e quindi più che vulnerabili a SAM anche di media gittata.

Qualora una batteria dei PATRIOT aggiuntivi recentemente priorizzati per l’Ucraina dovesse arrivare a Kharkiv, dunque, c’è da presumere che anche la residuale minaccia UMPK andrà fortemente calando.

(in foto le conseguneze di un bombardameno contro la stazione di Kharkiv a fine maggio)

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