Nell’inverno 2022-2023 si era giustamente esultato per come l’Ucraina fosse riuscita a mantenere una capacità di distribuzione elettrica tutto sommato soddisfacente, malgrado i colpi inferti dalla campagna di strike russa contro impianti di produzione, trasformazione e distribuzione energetica di ogni genere.
Per l’inverno del 2023-2024 ci si aspettava dunque che i Russi avrebbero cercato di infliggere il colpo di grazia finale, ma, in realtà, la campagna di attacchi di quest’ultimo periodo ha riguardato, a conti fatti, soltanto in parte gli impianti summenzionati ancora funzionanti. Oddio, forse le intenzioni erano differenti, fatto sta che, anche se lo fossero state, la difesa aerea ucraina è riuscita di nuovo a parare il colpo. Tuttavia, a partire dal febbraio-marzo scorso, detta difesa aerea ha cominciato a subire perdite sensibili – a cominciare dalla famosa batteria PATRIOT distrutta nei pressi della linea del fronte come episodio più noto – nell’ambito di una mirata campagna russa che ha portato – soprattutto mediante l’impiego di missili balistici ISKANDER e di loitering muntions LANCET – alla neutralizzazione di meno pregiati ma pur importanti sistemi missilistici, e, soprattutto di radar di tracking e di avvistamento.
Gli effetti di tale indebolimento della difesa aerea hanno cominciato a farsi sentire dal maggio scorso, con i Russi che, pur nel quadro più generale di ondate strike comunque in gran parte contrastate, sono gradualmente riusciti ad ingaggiare con successo taluni importanti impianti energetici, imponendo un degrado nella rete di produzione e distribuzione elettrica tale da aver generato gli estesi razionamenti che l’Ucraina si trova obbligata ora a implementare, persino in una stagione come quella estiva, contraddistinta da più lunghe giornate di luce naturale.
Al momento, in tutta l’Ucraina, compresi gli Oblast più occidentali del Paese, la quotidianità è scandita da blackout giornalieri collocati fra le 4, le 6 e anche le 8 ore, generalmente sfalsati in quanto controllati delle principali aziende di energia elettrica, che, a chiare lettere, hanno affermato come non si possa ormai più mantenere l’intero Paese simultaneamente a “spina inserita”.
L'articolo completo sarà pubblicato su Risk&Strategy WEEKLY 24/24 in uscita venerdì 28 giugno.
Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.