Che i droni abbiano ormai assunto una rilevanza enorme sui moderni campi di battaglia è un dato di fatto. Lo abbiamo visto in Ucraina, in maniera estremamente chiara, ma prima ancora in Nagorno Karabakh piuttosto che in Libia e in Siria. Il concetto vero non è però la rilevanza del drone in quanto tale, ma la sua pervasività e diffusione. Insomma, la sua massa.
Sono proprio la massa e la ridondanza del drone che rendono il campo di battaglia sempre più trasparente e la classica manovra sul terreno sempre più onerosa. Prendiamo, per esempio, il caso dell’Ucraina. Tra il 1º gennaio e il 9 marzo 2024, sono stati confermati da video 5.285 strike con droni FPV (First Person View) per le forze di Kiev e 4.120 per le forze di Mosca. Di questi, più del 50% sono stati attacchi diretti contro la fanteria (2.814 per le forze di Kiev - 53% - e 2.255 per quelle di Mosca - 54%). La minaccia continua dei droni condiziona notevolmente il movimento a terra delle truppe, sia nello spostamento/trasferimento da una posizione all’altra sia nell’assalto alle postazioni dell’avversario. Difficile non essere rilevati dalla persistente ricognizione dei droni, soprattutto se si tratta di formazioni di una certa consistenza e non vi sono condizioni – naturali e artificiali – che favoriscono l'occultamento.
Gli Ucraini hanno condotto nel medesimo periodo anche 1.222 attacchi contro veicoli (23%), secondo una modalità che su queste colonne abbiamo già definito di saturazione mirata: una modalità, cioè, che punta a saturare la difesa delle colonne russe avanzanti mediante un effetto che non è quello areale dello sbarramento di artiglieria, ma quello più puntuale e selettivo di droni che ingaggiano con precisione il singolo bersaglio in maniera convergente o con altri droni, nell’ambito di un piccolo sciame, o con lo sniping artillery.
I sistemi posti a protezione della colonna avanzante, quando presenti, non riescono a neutralizzare tutte le minacce, e anche quando non si distrugge fisicamente un mezzo, o più mezzi, si impatta in misura significativa sul movimento e sulla direttrice di avanzamento della colonna nel suo complesso. Negli ultimi mesi, in concomitanza con la drastica riduzione della disponibilità di munizionamento di artiglieria, gli Ucraini hanno fatto ampio ricorso a veri e propri sbarramenti selettivi con droni FPV (First Person View) per rallentare e interdire le iniziative offensive russe. Questa tattica ha nel complesso funzionato, consentendo di limitare i danni e di rendere molto onerosi i guadagni territoriali delle forze di Mosca.
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