La Stazione Elicotteri della Marina Militare di Luni, o MARISTAELI Luni, il cui nome rievoca l’antica città romana della quale sono visibili i resti nelle vicinanze, è una delle 3 basi dell’Aviazione Navale, insieme a Catania e Grottaglie (TA). Incorpora 2 gruppi di volo, dotati di elicotteri EH-101 e NH-90 di varie versioni, e una serie di centri di eccellenza che ne fanno un elemento centrale nello sviluppo presente e futuro delle Forze Aeree della Marina.
La Stazione è intitolata all’Ammiraglio Giovanni Fiorini, uno dei più attivi fautori dell’Aviazione Navale oltre che “padre” della stessa Stazione, e occupa l’area ad ovest della pista dell’aeroporto militare, aperto al traffico aereo civile, intitolato alla memoria del Sergente pilota Bartolomeo Arrigoni (asso della caccia nella Prima Guerra Mondiale) e situato in gran parte nel territorio del comune di Sarzana (La Spezia). Operativamente, però, i suoi elicotteri utilizzano abitualmente la grande piazzola accanto alla testata sud, conformata a croce con 2 brevi piste orientate 14º/32º e 05º/23º, riservando la pista (orientata 18º/36º) solo per i decolli rullati a pieno carico. Alla testata opposta, sul lato est della striscia asfaltata, sorge l’area riservata al Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera (1ª Sezione Volo Elicotteri, con elicotteri AW-139) e al locale Aero Club Lunense “Pietro Lombardi”.
Alle radici dell’Aviazione Navale
Il legame storico dell’area spezzina con l’attività aeronavale risale ai primordi dell’Aviazione italiana: fu qui che, nel 1906-07, il Sottotenente di Vascello Mario Calderara (che sarebbe diventato il primo italiano ad ottenere il brevetto di pilotaggio nel 1909) condusse i suoi primi esperimenti di volo con una “macchina volante” di sua concezione, ispirata al biplano dei fratelli Wright, ma senza motore e dotata di 2 galleggianti, al traino di un cacciatorpediniere. Il 5 novembre 1911, l’allora Capitano del Genio Navale Alessandro Guidoni eseguì il primo volo in Italia con un aereo idrovolante (un Farman terrestre da lui stesso appositamente modificato) precedendo di un mese lo stesso Calderara che, nel frattempo, aveva costruito un nuovo velivolo, questa volta dotato di motore. Il Primo Conflitto Mondiale concentrò le operazioni sul Mare Adriatico ma la presenza dell’Arsenale Marittimo favorì la nascita non solo dell’idroscalo di Cadimare, nelle immediate vicinanze del porto, ma anche, nel 1918, dell’aeroporto sulla terraferma, a est del Golfo, sul quale venne dislocata la 242a Squadriglia dotata di velivoli SVA. Con la costituzione della Regia Aeronautica, l’aeroporto passò a quest’ultima, che lo utilizzò come base per addestramento, collegamento e ricognizione marittima. Nella Seconda Guerra Mondiale ospitò vari reparti, tutti assegnati alla protezione aerea della città di La Spezia e del suo porto (il XXIV Gruppo Caccia, nel 1940, poi la 385a Squadriglia Caccia Notturni e, sul finire del conflitto, l’8º Gruppo Caccia del 2º Stormo). Nel secondo dopoguerra, la pista rimase inutilizzata fino alla fine degli anni ‘60, quando iniziarono i lavori di costruzione dell’eliporto per la Marina Militare. La Stazione divenne pienamente operativa il 1º novembre 1969 con la costituzione del 5º Gruppo Elicotteri (5º G.E. o GRUPELICOT 5). Due anni dopo giunse anche il 1º Gruppo Elicotteri (1º G.E. o GRUPELICOT 1).
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