
Il VILKHA viene spesso indicato come missile balistico tattico. In realtà, si tratta di un lanciarazzi multiplo da 300 mm sviluppato autonomamente dall’Ucraina per sostituire il BM-30 SMERCH ereditato dall’Unione Sovietica. Il BUREVIY non è altrettanto noto, ma, perlomeno, viene correttamente riportato come lanciarazzi multiplo. Apparsi ambedue nella seconda metà dello scorso decennio, non risultano essere mai stati impiegati, nemmeno a scopo sperimentale, durante il conflitto occorso in Donbas fra il 2014 e il 2022. Tuttavia, entrambi sono stati utilizzati in maniera intermittente a seguito dell’invasione russa del 24 febbraio 2022. È tempo, dunque, di analizzare le caratteristiche di questi 2 sistemi.
Il carattere di elusività dei VILKHA e dei BUREVIY è dovuto ai seguenti fattori:
- Si tratta di sistemi assai poco diffusi;
- Sono considerati quasi alla stregua di “Wunderwaffen” dall’establishment militare ucraino, e, come tali, notizie circa il loro impiego e le rispettive caratteristiche tecniche sono gelosamente custodite, oppure deliberatamente centellinate.
In tal senso, malgrado i migliori sforzi, dobbiamo onestamente avvertire il lettore che talune informazioni di seguito presentate potrebbero rivelarsi in futuro (cioè dopo la Guerra) non del tutto corrette. Qualche volta, inoltre, ci muoveremo volutamente nel solco dell’indeterminatezza, qualora non certi di alcuni dati e informazioni di cui abbiamo avuto modo di prendere visione da varie fonti.
Il VILKHA: considerazioni introduttive
Un consorzio di almeno 15 imprese capeggiato dal DKKB Luch Design Bureau di Kiev (facente parte del conglomerato di stato Ukroboronprom State Concern) cominciò lo sviluppo del VILKHA probabilmente nei primi anni dello scorso decennio. Tale sviluppo venne accelerato con l’inizio del conflitto in Donbas nel 2014. L’obsolescenza del pur poderoso lanciarazzi multiplo d’artiglieria BM-30 SMERCH da 300 mm cominciò difatti ad apparire evidente. Soprattutto, le scorte del suo munizionamento, benché rilevanti, non sarebbero potute durare in eterno, considerando il carattere “artiglieresco” che prese sin da subito il conflitto, con conseguente largo ricorso a incessanti salve di razzi durante i combattimenti (che poi continuarono, senza soluzione di continuità, sulla linea stabilita dai cosiddetti “accordi Minsk 2” sino all’inizio della presente guerra).
La messa a punto del VILKHA venne ufficialmente annunciata nel gennaio del 2016 dall’allora Presidente Petro Poroshenko, e, in occasione della primavera dello stesso anno, le prime prove a fuoco cominciarono ad essere condotte in un poligono nei pressi di Odessa. Gli esemplari di pre-serie (probabilmente un paio) entrarono poi in servizio nel 2018, venendo mostrati nella parata militare del giorno dell’indipendenza tenutasi a Kiev, mentre quelli di serie vera e propria, cui si è giunti a seguito di ulteriori test di valutazione, sembrano essere stati adottati fra il 2020 e il 2021, con la denominazione di VILKHA-M.
L’articolo completo è pubblicato su RID 7/24, disponibile online e in edicola!
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