RIVISTA ITALIANA DIFESA
Tra (ex) ATTACK e futuri AUKUS, lunga vita ai COLLINS australiani 14/06/2024 | Giuliano Da Frè

Com’era prevedibile, il “pasticcio australiano” sui sottomarini di nuova generazione, passato dal costoso siluramento del programma ATTACK-SHORTFIN BARRACUDA per 12 battelli AIP, al varo di un ambizioso piano per dotarsi di battelli nucleari, ha finito per prolungare la vita ai da sempre mal sopportati COLLINS.

Per colmare il gap che inevitabilmente si è aperto con il cambio di programma, i 6 poco riusciti battelli costruiti tra 1990 e 2003 nei cantieri ASC di Port Adelaide, su progetto e con assistenza della svedese Kockums, dovranno infatti continuare a navigare per almeno altri 15 anni. Per farlo, già dopo la cancellazione dei sottomarini di progettazione francese, nel 2021, si era ipotizzato di aggiornare almeno 4 COLLINS col programma LIFEX (Diesel Electric Attack Submarine Service-Life Extension), dotandoli peraltro di capacità missilistica, integrando i cruise TLAM (Tomahawk Land Attack Cruise Missiles), e un avanzato albero con sistema optronico di SAFRAN.

Il nuovo programma Life Of Type Extension (LOTE) annunciato nei giorni scorsi, è invece stato esteso a tutti e 6 i battelli, ma con interventi meno ambiziosi: rinunciando sia ai TLAM, non utilizzabili sui COLLINS a meno di radicali e complessi lavori di modifica, sia al MAST optronico, nonostante i 33 milioni di dollari australiani spesi per studiarne l’integrazione sui sottomarini. I COLLINS-LOTE punteranno quindi, oltre che sulla riduzione delle obsolescenze nel sistema di combattimento, soprattutto su interventi strutturali giudicati prioritari, come la modernizzazione dell’apparato propulsivo diesel-elettrico, l’aggiornamento della suite sonar, e il ricondizionamento degli scafi, che secondo fonti stampa presentano “livelli di corrosione senza precedenti”, principalmente sugli HMAS FARNCOMB e SHEEAN, in servizio rispettivamente dal 1998 e dal 2001.

Il programma LOTE partirà proprio dal FARNCOMB, che entrerà in bacino nel 2026, una volta delineato definitivamente il programma di aggiornamento, il cui costo è al momento stimato in 2,5-3 miliardi di dollari, con alcuni aspetti ancora da chiarire. Per l’adozione di missili cruise sui sottomarini australiani, occorrerà invece attendere l’entrata in servizio dei previsti 3 VIRGINIA, che saranno ceduti dagli Stati Uniti negli anni ’30, in attesa degli AUKUS.

Per i COLLINS, invece - giudicati mal riusciti sin dall’inizio, tanto da raggiungere la piena operatività solo nel 2007 ma senza risolvere tutti i problemi, dall’eccessiva rumorosità alla mancata adozione della propulsione AIP, e avviando già quell’anno i primi studi per la loro sostituzione col programma SEA-1000 con l’obbiettivo di radiarli dal 2030 - la vita operativa si prolungherà sino ai primi anni ’40.

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