Lo scorso 7 giugno si è tenuta, presso la sede RAI di Viale Mazzini a Roma, la conferenza stampa di presentazione della docuserie "Piloti Caccia – International Flight Training School", un prodotto frutto della collaborazione tra Panamafilm, Leonardo, Difesa Servizi, Aeronautica Militare e CAE Defense & Security. La serie, costituita da 4 puntate che verranno trasmesse su Rai 2 in seconda serata a partire dal 12 giugno, racconta la vita ed il percorso addestrativo svolto dai futuri piloti di caccia – italiani e stranieri - presso l'International Flight Training School di Decimomannu.
La docuserie mostra lo spaccato della vita dei frequentatori durante il loro percorso addestrativo di 9 mesi, con splendide riprese in volo che consentiranno di apprezzare la difficoltà delle manovre e l’importanza di un addestramento intenso e continuo, finalizzato alla formazione di piloti in grado di gestire ogni tipo di scenario: dal volo diurno a quello notturno, in formazione o in solitaria, dalle missioni di rifornimento in volo, a quelle di combattimento manovrato. A ciò si aggiunge il racconto della vita quotidiana extra volo, con interviste che raccontano le storie personali e umane degli allievi e degli istruttori che aiuteranno a capire le regole dell’addestramento e il rapporto che si stabilisce tra loro, fatto di fiducia, rispetto e gioco di squadra.
L’IFTS
La scuola di Decimomannu rappresenta una vera e propria eccellenza italiana - essendo sviluppata congiuntamente dall’Aeronautica Militare e Leonardo – riconosciuta globalmente come tale, anche alla luce dei tanti Paesi che inviano i propri allievi piloti presso la base sarda. Ad oggi, infatti, la scuola accoglie circa 60 frequentatori (54 allievi e 6 istruttori) provenienti da 11 Paesi stranieri: Arabia Saudita, Austria, Canada, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Kuwait, Olanda, Qatar (attualmente la componente più corposa, dopo quella italiana, seguita da quella giapponese e canadese), Singapore e Svezia. Tuttavia, nell’arco dell’anno solare 2024, è previsto che la scuola raggiunga un rateo formativo di 80 allievi (a cui potrebbero aggiungersi fino a 40 istruttori), al momento considerato il massimo attualmente raggiungibile dall’IFTS, superando le attuali 8.000 ore di volo effettuate annualmente. Come affermato dal Ten. Col Ivo Ferrazin, Comandante del 212° Gruppo Volo IFTS, durante una chiacchierata, “il rateo di missioni di volo e di quelle effettuate al simulatore è quasi paritario, con leggero sbilanciamento in favore delle ore di volo reali. Ma la parte di simulazione risulta fondamentale nell’addestramento”. Relativamente alle impressioni sulla scuola e sull’iter addestrativo da parte dei vari frequentatori stranieri, “il feedback è estremamente positivo, al punto tale che alcune Aeronautiche stanno modificando il loro sillabi addestrativi, tagliando le rispettive fasi di conversione operativa alla luce del fatto che molto di quanto in esse contenuto viene già svolto nei “Full Modules” previsti dall’IFTS” (“taglio” già effettuato da tempo dall’AM, anche per ridurre l’attrito ed il numero delle ore di volo sulle cellule biposto presso le unità OCU, nds). “Anche le capacità del M-346 sono estremamente apprezzate”, ci ha confermato il Comandante.
In generale, come evidenziato da Stefano Centioni – Pilota istruttore Leonardo e Responsabile della Flight Training Organization dell’IFTS, “la scuola di volo e il 212° Gruppo rappresentano il riferimento internazionale per l’addestramento avanzato dei piloti militari destinati ai caccia di ultima generazione, in particolare alla cosiddetta fase 4 del sillabo addestrativo”. Un nuovo modello di formazione che fa leva sull’expertise e la consolidata tradizione dell’Aeronautica Militare nel settore dell’addestramento al volo militare – raggiunta in oltre 75 anni di esperienza – e sull’eccellenza tecnologica di Leonardo, rappresentata dal sistema integrato di addestramento basato sull’M-346 (denominato T-346A dall’Aeronautica Militare), nonché sull’innovativa tecnologia LVC (Live, Virtual and Constructive). Quest’ultima, come sottolineato dall’Ing. Giuseppe Recchia – Responsabile di Leonardo per la IFTS, “consente di far operare contemporaneamente piloti in volo e al simulatore all’interno di scenari complessi - costituiti da minacce reali (fino a 10 aerei tra forze amiche e nemiche, sistemi antiaerei, ecc.) affiancate da quelle generate dal simulatore - che interagiscono in tempo reale come se fossero tutti all’interno di un unico ambiente fisico. Un ambiente di simulazione integrato dove reale e virtuale si fondono in un’unica missione addestrativa”. Un sistema di addestramento integrato, quello costituito dalla coppia M-346 + segmento terrestre GBTS (Ground Based Training System), che rappresenta, ad oggi, la soluzione addestrativa più avanzata al mondo e, per tale ragione, da anni viene attentamente monitorata dalla concorrenza, extraeuropea (USA, Corea del Sud) e non solo (Francia, Spagna e Portogallo). Anche a tal proposito, al fine di mantenere l’attuale posizione di leader - e dei relativi vantaggi competitivi - del suddetto sistema di addestramento integrato, Leonardo prevede l’incremento nell’utilizzo di alcune delle cosiddette tecnologie dirompenti, in particolare intelligenza artificiale, capacità di supercalcolo (per il quale il Supercomputer Da Vinci-1 rappresenta un abilitante fondamentale) e machine learning nelle applicazioni relative al segmento terrestre GBTS per la creazione di scenari sintetici complessi quanto più realistici possibile.
Mantenendo il focus sull’accrescimento capacitivo, la scuola di Decimomannu è stata recentemente interessata anche da importanti interventi infrastrutturali volti ad allargare il numero di frequentatori. Nello specifico, gli interventi sono stati dedicati alla costruzione di un nuovo centro logistico e di manutenzione, di hangar e linea di volo per i 22 T-346A in dotazione alla scuola e di una struttura destinata al GBTS, che include 2 Full Mission Simulator, 2 Unit Level Training Device, basati su realtà aumentata, e 3 simulatori sintetici Part Task Trainer per i moduli d’addestramento relativi alla gestione delle emergenze e alle missioni d’addestramento avanzato, più aule e uffici. A tali interventi vanno aggiunti quelli relativi alle infrastrutture logistiche (mensa, impianti sportivi) ed alla creazione di un centinaio di alloggi destinati ai frequentatori italiani ed internazionali. Il tutto per oltre 35.000 mq coperti su un’area di circa 130.000 mq. Un’infrastruttura come poche ne esistono al mondo nel suo genere e che ha portato in dote un altissimo grado di innovazione tecnologica generando importanti ricadute territoriali, sia in termini occupazionali – si pensi alle 300 maestranze coinvolte nel picco di cantiere per la realizzazione di opere civili e infrastrutturali, o all’indotto generato a regime di oltre 300 addetti civili, di cui 150 ad alto livello di specializzazione o, ancora, alla presenza di oltre 400 persone all’anno tra dipendenti civili, militari e studenti - che economici.