Nel corso della Fincantieri Industrial Conference, tenutasi nella giornata di ieri, mercoledì 22 maggio, a Riyad, l’azienda ha annunciato il lancio di Fincantieri Arabia for Naval Services, la nuova società di Fincantieri con sede in Arabia Saudita.

Questa iniziativa rientra nel quadro del più ampio programma strategico nazionale promosso dall’Arabia Saudita, il Saudi Vision 2030, attraverso il quale il Regno mira a diversificare la propria economia al fine di ridurne la dipendenza dal mercato petrolifero. In quest’ottica, quella della cantieristica navale rappresenta un’industria abilitatrice per un significativo sviluppo socio-economico, in quanto garantisce la creazione di posti di lavoro, la formazione di nuovi talenti, nonché la costituzione di una filiera di produzione locale e il consolidamento di una base industriale nazionale nel settore.

Con Fincantieri Arabia for Naval Services, Fincantieri contribuirà al trasferimento di tecnologie avanzate nei segmenti della crocieristica, dell’offshore e della difesa: tra gli obiettivi più rilevanti della Vision 2030 vi è, infatti, la volontà di Riyad di “portare in casa” il 50% della spesa riguardante beni e materiali della difesa. Tramite l’istituzione della nuova società, l’azienda ha, da parte sua,l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nel Paese e di consolidare una partnership strategica di lungo periodo per lo sviluppo della cantieristica navale non solo nel Regno, ma, più in generale, nell’area. La notizia segue, infatti, quella arrivata 2 giorni fa (20 maggio) da Abu Dhabi, EAU, relativa alla costituzione di MAESTRAL, una joint venture nel settore della cantieristica navale tra Fincantieri e l’emiratina EDGE Group.

Alla conferenza hanno preso parte alti vertici istituzionali italiani e sauditi, quali il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi, l’Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, oltre a rappresentanti del Ministero degli Investimenti, del Ministero della Difesa, dell’Autorità generale per l’industria militare (GAMI), del fondo sovrano saudita PIF e della business community locale.

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