Proseguono senza sosta le negoziazioni per la definizione dell’impianto industriale del programma per l’acquisizione da parte dell’Esercito Italiano del carro armato LEOPARD 2 A8 IT.

Il programma, di cui una quota poco superiore ai 4 miliardi è già stata finanziata, prevede l'acquisizione di 132 carri in variante combat e 140 in variante speciale (Genio, recupero, ecc.), ed ha già ricevuto il via libera parlamentare. Adesso, appunto, si sta cercando la quadra a livello industriale tra Leonardo, CIO, IDV, KMW/KNDS e Rheinmetall.

Se, infatti, KMW è responsabile della versione combat del carro, Rheinmetall lo è delle varianti specializzate. L’obbiettivo, ricordiamolo, è non solo produrre il carro in Italia – in una linea di Leonardo in allestimento a La Spezia – ma anche customizzarlo ampiamente, ovvero dotarlo di apparati e sistemi di concezione nazionale, come peraltro formalmente previsto nel decreto ministeriale di approvazione del programma (giova ricordarlo...).

Ebbene, sull’esatto contenuto di italianizzazione e sul chi farà cosa si sta giocando la partita industriale, nella consapevolezza che una commessa così onerosa, quasi 8,5 miliardi di euro, merita la più ampia capitalizzazione possibile da parte del comparto Difesa nel suo complesso.

Sì, perché è vero che la customizzazione incide alle volte su tempi e costi, ma bisogna anche considerare il ritorno in termini di valorizzazione delle competenze industriali, sostenibilità e benefici logistici e, non ultimo, in termini di autonomia nella gestione della configurazione e degli interventi sulle funzionalità della piattaforma.

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