RIVISTA ITALIANA DIFESA
Le bombe plananti russe in Ucraina 24/04/2024 | Igor Markic

È da circa un anno e mezzo che i Russi stanno utilizzando in Ucraina bombe plananti sviluppate a partire da ordinari ordigni di caduta e impiegate da aerei che le rilasciano in relativa sicurezza dalla contraerea strategica ucraina, in genere schierata più in profondità a contrasto di missili balistici e da crociera da una parte, e UAV kamikaze dall’altra. Rispetto a tali minacce, però, le bombe plananti rappresentano alternative più economiche, speditive, e senz’altro di più facile produzione, visto che si avvalgono di interventi attuati su munizionamento già esistente.

È stato calcolato come i Russi da mesi riescano a lanciare una media collocata fra le 40 e le 50 bombe plananti al giorno, e a volte anche fino a 80, con alcuni casi in cui si è giunti persino a circa 150-200 in un solo giorno. Noti con la denominazione generica di UMPK (Unifitsirovannogo Nabora Modulei Planirovanie i Korekcii, più o meno traducibile come “complesso unificato di moduli per il planaggio e la correzione”), tali ordigni sono spesso riportati come la controparte delle occidentali JDAM. In realtà, rispetto a queste, molte delle UMPK non sono guidate!

Il loro scopo è limitato all’estensione della distanza dello sgancio dell’ordigno dal supposto bersaglio, in modo da tenere la piattaforma aerea fuori dal raggio della contraerea tattica ucraina schierata a immediata protezione della linea del fronte. Nei mesi più recenti, però, sono emersi, in forma di ordigni inesplosi rinvenuti dagli Ucraini, diversi tentativi volti a installare dispositivi di guida satellitare e relative superfici mobili di guida, con il chiaro intento di conferire alle bombe modificate caratteristiche d’impiego più vicine a quelle delle JDAM. Andiamo dunque a compiere una disamina su tali ordigni.

L'articolo completo è pubblicato su RID 5/24, disponibile online e in edicola.


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